L’arrivo del mese di agosto corrisponde, molto spesso, anche con l’arrivo delle vacanze: ma come mai alcune persone le vivono sotto stress?
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Parlare di stress da vacanza sembra quasi un ossimoro: com’è possibile accostare la parola “stress” al concetto di “vacanza”, di per sé immaginata come un periodo di divertimento, relax e spensieratezza?
Eppure, già da diversi anni, moltissime persone vivono le ferie in maniera negativa. Scopriamo come mai.
La ricerca della Erasmus University di Rotterdam
Una recente ricerca, condotta dal Dott. Jeroen Nawijn della Erasmus University di Rotterdam, nella quale sono stati intervistati 1.530 adulti, ha studiato il modo di comportarsi e di vivere le emozioni e lo stress durante le ferie.
I risultati hanno evidenziato come la felicità della futura vacanza dipenderebbe, in larga parte, principalmente dalla qualità del periodo pre-partenza e dal modo in cui viene gestita l’organizzazione.
La persona, infatti, ha bisogno di pregustarsi quello che sarà il futuro periodo di pausa, avere tempo di immaginarselo, fantasticarlo, per poi goderselo appieno.
Sembra quindi sconsigliato staccare “di botto” dal lavoro, senza alcun momento di transizione. Passare, repentinamente, da una routine lavorativa a una vacanziera, potrebbe scatenare non poco stress. La mente e l’organismo potrebbero faticare ad adattarsi facilmente alle novità, rispondendo quindi con sensazioni o pensieri negativi.
Vacanze brevi o lunghe?
La ricerca ha inoltre evidenziato come le persone tornate a lavoro dopo un breve periodo di vacanza, risultino felici quanto coloro che in vacanza non sono proprio andati.
Pochi giorni di stacco, infatti, non aiuterebbero a strutturare una sana dose di barriera “anti-stress”, utile per riprendere al meglio il ritmo lavorativo. L’effetto vacanza, in questi casi, si esaurirebbe dopo poco, ristrutturando fin da subito comportamenti e pensieri routinari.
Sconsigliato, quindi, optare per vacanze brevi, peggio ancora se ripetute in un solo periodo: il rischio è quello di creare un effetto “breakdown”, ovvero una enorme dose di stress provocata dalla ripetuta alternanza tra lavoro e vacanze, lavoro e vacanze, in un breve periodo.
Meglio, dunque, prediligere ferie lunghe oppure, in alternativa, 2-3 brevi ma articolate durante tutto l’anno solare e non concentrate in un solo mese estivo.
Conclusioni
Ovviamente, la qualità delle vacanze dipende anche dal luogo, dalle persone con le quali andremo e dalle attività che ci ritroveremo a svolgere.
Il consiglio è quello di optare, il più possibile, per qualcosa che piace e non guidati dal senso del dovere. Evitiamo, dunque, la solita “casa al mare” insieme a tutti i parenti, nel caso non dovessimo averne voglia, o i classici viaggi di divertimento, discoteche e ore piccole, se non dovessimo essere nel mood giusto.
Calibriamo la nostra vacanza in base ai nostri reali bisogni, dandoci il permesso di pregustarcela già prima della partenza e gestendo il lavoro, per quanto possibile, in modo tale che i giorni che restano siano come uno scivolo che, dolcemente, ci porta alle tanto desiderate ferie.
Tradire la norma, a volte, può farci solo bene.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.