Scopriamo oggi come la primavera possa modificare la nostra salute psicofisica e cosa rappresenta simbolicamente per le nostre vite.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Le giornate si allungano, le temperature diventano più miti, i prati si riempioni di fiori: questi sono i primi effetti della primavera, un periodo dell’anno caratterizzato da colori, profumi, nuove speranze.
La primavera scalda il cuore e risolleva l’umore, ma non a tutti: purtroppo, per alcuni, questa stagione comporta anche un peggioramento del proprio benessere psicofisico.
In primavera aumenta l’ansia. Come mai?
Secondo uno studio della ASL Milano e dell’Ospedale Fatebenefratelli, circa due milioni di italiani risentono del cambio di stagione, vivendo una sorta di “sindrome da primavera”, che provoca irritabilità, aggressività, rende più ansiosi e meno concentrati.
La causa principale è da ricercarsi nel cambiamento climatico, caratterizzato da instabilità, aumento delle temperature, aumento delle ore di luce e dell’intensità della luce solare.
I soggetti già ansiosi, inoltre, potrebbero sperimentare sintomi più accentuati:
- paura di soffocare a causa dell’aria troppo calda;
- paura di svenire;
- agorafobia;
- ansia sociale.
Inoltre, la primavera comporta un naturale aumento delle situazioni di socializzazione, soprattutto con attività all’aria aperta e, questo, potrebbe causare altri disagi a coloro che hanno già di base difficoltà a mettersi in relazione con gli altri.
Da un punto di vista neurobiologico, ormoni e neurotrasmettitori sono profondamente influenzati dall’esposizione alla luce solare, che in primavera provoca un incremento della produzione di melatonina, serotonina e cortisolo. Queste sostanze comportano un aumento dell’attivazione fisica e psichica, che possono essere percepite dai soggetti ansiosi come sintomi d’ansia.
In realtà, si tratta solo di una maggiore attivazione fisica necessaria per l’organismo per uscire dal “letargo” invernale, ma chi soffre di ansia non è a volte in grado di razionalizzare tale dinamica.
La primavera come rinascita
La primavera simboleggia, da secoli, un periodo di rinascita. Non solo nella natura, ma anche in noi stessi.
Questa stagione ci incoraggia a essere più vivi, prendere nuove scelte, lasciare andare il vecchio, scrollandoci di dosso la fredda neve dell’inverno e uscire, quindi, dalla nostra zona di comfort.
La primavera, infatti, ci spinge a fare movimento, che sia sport o anche semplici camminate all’aperto, e a godere delle relazioni sociali.
Come dei fiori che germogliano, anche noi possiamo aprirci al nuovo, osando un po’ di più, coltivando la resilienza, vivendo questo periodo dell’anno come una grandissima occasione per migliorarci e crescere.
Sfidiamo le nostre abitudini, spesso scomode, e prendiamo una boccata d’aria fresca.
A volte siamo i primi a sminuire le nostre capacità, a sabotarci inconsciamente, senza riuscire a sperimentare nuove possibilità.
Sintonizziamoci invece con la natura attorno a noi, che sta man mano colorandosi e fiorendo.
La primavera è dunque questo: un invito a rinascere e prendersi cura di noi stessi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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