L’eritrofobia è la paura di diventare rossi in viso e può dipendere da ansia, insicurezza o da un’anomala attivazione emotiva. Vediamo insieme in cosa consiste.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Per eritrofobia, anche chiamata ereutofobia (dal greco éruthros, rossore), si intende la paura di diventare rossi in viso.
Questa fobia può generare, in chi ne soffre, una sensazione di disagio, vergogna e imbarazzo. Si vive costantemente il timore di arrossire e il solo pensiero potrebbe dare il via alla cosiddetta “vampata” al volto.
Molte persone cercano di fronteggiarla riducendo le interazioni sociali, il contatto diretto con il prossimo, addirittura isolandosi. Tutto ciò, purtroppo, altro non fa che alimentare questa paura.
E’ normale arrossire in volto?
Arrossire in volto è una reazione del nostro corpo assolutamente normale, come conseguenza di una vasodilatazione dei capillari presenti sul viso.
Questo processo, chiamato iperemia, è indotto dal sistema nervoso ortosimpatico, e non è sotto il controllo razionale della persona, bensì avviene in automatico.
Questo rossore può presentarsi in varie circostante: durante sforzi fisici, dopo aver assunto alcool, a causa di irritazioni, come manifestazione dell’emozione della rabbia o della timidezza o come conseguenza di situazioni potenzialmente imbarazzanti (es. dopo aver fatto una brutta figura o aver ricevuto dei complimenti).
Chi, invece, soffre di eritrofobia, vive la paura costante di arrossire, evitando che accada anche in quei momenti nei quali sarebbe del tutto normale o giustificato.
Sintomi principali dell’eritrofobia
La paura di arrossire in volto genera, in chi ne soffre, sintomi psicologici, comportamentali e fisici:
- Ansia anticipatoria al pensiero di arrossire;
- Imbarazzo, nervosismo e ansia durante l’arrossamento;
- Mettere in atto strategie di evitamento, come ad esempio sottrarsi allo sguardo altrui, far finta di guardare in un’altra direzione o di soffiarsi il naso, giocherellare con oggetti, ridurre al minimo le relazioni sociali di persona;
- Sensazione di agitazione nei luoghi affollati;
- Usare fondotinta per minimizzare il rossore;
- Sintomi fisici durante l’arrossamento: sudorazione eccessiva, tachicardia, respiro corto, nausea.
Un circolo vizioso
L’eritrofobia dà il via a un circolo vizioso: oltre alla situazioni, come detto, del tutto normali e nelle quali una persona avrebbe tutto il diritto di arrossire, il rossore appare anche in altri momenti, come conseguenza diretta della paura.
Ho paura, quindi arrossisco. Arrossendo, alimento la paura.
Nel tempo, si crea la convinzione limitante che ogni occasione potrebbe attivare il rischio di diventare rossi in viso.
Cause principali dell’eritrofobia
- Esperienze traumatiche passate: come meccanismo di difesa, la persona attiverebbe inconsciamente l’arrossamento, così da evitare di vivere situazioni potenzialmente negative, che la renderebbero emotivamente vulnerabile così come accaduto nel suo passato;
- Conseguenza di ansia, insicurezza e pensieri negativi;
- Timore del giudizio altrui;
- Presenza di disturbi d’ansia o disturbi depressivi pregressi.
Paura di arrossire e terapia
La terapia più consigliata è indubbiamente quella psicologica.
Grazie alla psicoterapia la persona impara a gestire al meglio l’ansia sociale, l’ansia anticipatoria, lavorando sull’autostima e sul senso di sicurezza personale, gestendo al meglio le proprie emozioni e portando avanti parallelamente un percorso di desensibilizzazione, ovvero approcciarsi, gradualmente, a situazioni potenzialmente “rischiose”.
La psicoterapia si avvale anche di utilissime tecniche di rilassamento, meditazione e autoipnosi.
Se soffri di eritrofobia, o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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