Scopriamo insieme in cosa consistono i Disturbi alimentari non altrimenti specificati (n.a.s.)
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Per Disturbo alimentare non altrimenti specificato (acronimo n.a.s.) si intende un disturbo dell’alimentazione che non rientra precisamente nelle categorie diagnostiche dei disturbi più acclamati, quali l’anoressia nervosa o la bulimia nervosa, ma che preserva caratteristiche tipiche, una sintomatologia simile, mista o comunque riconducibile a queste patologie.
Possono infatti differire le tempistiche di apparizione dei sintomi, la loro intensità, l’assenza o presenza di altri comportamenti presenti invece in altri disturbi e così via.
Alcuni esempi di Disturbi alimentari n.a.s.
Disturbo dell’alimentazione misto: disturbo alimentare che presenta sintomi riconducibili sia all’anoressia nervosa sia alla bulimia nervosa;
Disturbo sottosoglia di anoressia e bulimia: disturbo alimentare simile all’anoressia o alla bulimia ma che non soddisfa appieno i loro criteri diagnostici;
Night Eating Syndrome: disturbo che porta chi ne soffre a svegliarsi di notte, molto spesso senza ricordarsi dell’accaduto, e mangiare cibo in maniera eccessiva;
Ortoressia: questo disturbo porta le persone a sviluppare una vera e propria ossessione per l’alimentazione sana, controllando giornalmente la qualità del cibo che si acquista, il modo di cucinarlo, il numero di calorie assunte, l’attività fisica svolta, con un tempo eccessivo passato su internet a informarsi su nuovi modi per mangiare sano;
Bigoressia (o anoressia inversa): disturbo alimentare che porta le persone a preoccuparsi eccessivamente e irrazionalmente di essere troppo deboli e magre. Si tratta di un fenomeno osservato prevalentemente nella popolazione maschile tra i 15 e i 23 anni, soprattutto tra i frequentatori di palestre e appassionati di body-building. In alcuni casi, inoltre, l’insoddisfazione della forma fisica spinge ad assumere ormoni androgeni, farmaci anabolizzanti e sostanze illecite, con rischio di grave compromissione epatica e renale.
Drunkoressia: questo disturbo alimentare porta le persone a rimanere a digiuno durante il giorno, per arrivare poi la sera ad assumere ingenti quantità di alcolici.
La volontà di dimagrire non è fine a sé stessa, ma è strumentale all’assunzione di alcool.
Ai danni tipici dell’anoressia si sommano i rischi derivanti dall’abuso di alcolici, cioè epatopatia, neuropatia periferica e danni al sistema nervoso centrale.
Conclusioni
Diagnosticare un disturbo alimentare non altrimenti specificato non è per nulla semplice. Molto spesso, infatti, alcune persone non riconoscono di avere un problema in quanto potrebbero sperimentare solo singoli sintomi i quali, da soli, non fanno pensare a un disturbo acclamato.
E’ fondamentale dunque fare prevenzione, informazione e sensibilizzazione su questo delicatissimo tema, in quanto le possibilità di aggravamento di una situazione di difficoltà già presente non sono di certo poche.
Se senti di star soffrendo di un disturbo alimentare, o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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