Sempre più persone soffrono di stress da burnout legato al lavoro: in Puglia, nel 2024, le richieste d’aiuto psicologico sono raddoppiate. Analizziamo insieme la questione.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Sempre più persone soffrono di stress, ansia, malessere emotivo e burnout legato al lavoro.
Secondo una ricerca condotta da Unobravo in Puglia, le persone richiedenti aiuto psicologico a causa di queste problematiche sono raddoppiate rispetto al 2023!
Un trend che già si registrava nell’anno precedente, che aveva visto un aumento del 128,3% rispetto al 2022.
Ma cos’è il burnout?
Con burnout ci riferiamo a una sindrome che comporta sintomi fisici e psicologici, causati da un forte stress cronico e mal gestito associato al contesto lavorativo.
Il termine deriva dall’inglese e può essere letteralmente tradotto con “bruciato”, “esaurito”, “scoppiato”, e ben rende l’idea di ciò che la persona sperimenta in tali situazioni.
La sindrome del burnout è infatti caratterizzata da affaticamento, delusione, logoramento, improduttività, ansia, stato d’animo depressivo, disinteresse per il proprio lavoro e costante perdita di motivazione.
Le cause principali del burnout
Identificare singole e precise cause del burnout non è semplice, in quanto nel contesto lavorativo esistono una moltitudine di processi e dinamiche che la persona vive costantemente, sia internamente a sé stessa sia nel rapporto con il prossimo, come colleghi o superiori.
Vediamo insieme quali sono le cause principali che dipendono dalla persona:
- motivazione e aspettative professionali troppo elevate rispetto alle proprie capacità;
- tendenza a porsi obiettivi irrealistici e irraggiungibili;
- personalità introversa e con difficoltà a lavorare in team;
- difficoltà nel gestire le critiche e i rimproveri;
- contrasto tra i valori individuali e quelli dell’azienda;
- difficoltà nell’assumersi responsabilità;
- difficoltà nell’entrare in relazione con colleghi/superiori;
- difficoltà nel delegare;
- mancanza di fiducia nel prossimo e nelle capacità degli altri.
Cause che dipendono da fattori esterni:
- basso livello di supporto psicologico ed emotivo per i dipendenti;
- eccessivo carico di responsabilità;
- svolgere lavori per i quali non si hanno le adeguate competenze;
- obiettivi aziendali poco chiari;
- programmi che cambiano spesso;
- orari inflessibili e/o scadenze impossibili da rispettare;
- mancato riconoscimento dei risultati ottenuti;
- mancato riconoscimento economico;
- assenza di equità tra colleghi;
- mobbing sul lavoro.
I sintomi principali del burnout
Il burnout si manifesta con sintomi fisici e psicologici, sia a breve termine sia come conseguenze a lungo termine.
Nelle fasi iniziali, il soggetto potrebbe sviluppare:
- demotivazione;
- mancanza di iniziativa;
- disinteresse verso le attività lavorative;
- alta resistenza nell’andare a lavoro;
- difficoltà di concentrazione;
- sintomi di ansia, attacchi di panico;
- sintomi fisici come tachicardia, gastrointestinali, insonnia, mal di testa.
Se il burnout non viene prevenuto e affrontato in tempo, la continua esposizione a queste dinamiche stressanti potrebbe causare ulteriori malesseri e difficoltà a lungo termine:
- senso di fallimento, senso di colpa, risentimento, abbassamento dell’autostima;
- irritabilità e nervosismo costante;
- stato d’animo perennemente depresso e infelice;
- momenti di pianto;
- preoccupazione costante;
- sintomi fisici come insonnia cronica, dolori digestivi, sviluppo di patologie psicosomatiche;
- aumentare il rischio di sviluppare dipendenze, come alcol, uso di sostanze, gioco d’azzardo;
- attacchi di panico sempre più frequenti;
- peggioramento della sfera relazionale;
- difficoltà nella sfera sessuale e/o sentimentale.
Burnout e psicoterapia
La terapia consigliata per il burnout è quella psicoterapeutica.
Grazie all’aiuto di uno psicologo, il soggetto impara a superare le difficoltà legate alla sfera lavorativa e raggiungere un nuovo e sano equilibrio psico-emotivo.
Viene data grande attenzione alle proprie esigenze (spesso rimandate o addirittura ignorate), come coltivare hobbies, sport, uno stile di vita sano, riposare a sufficienza, ritagliarsi del tempo per fare ciò che piace, e si comprende assieme al terapeuta come strutturare un piano della giornata che possa includere anche queste attività.
La psicoterapia aiuta inoltre la persona a fissarsi degli obiettivi ragionevoli e adeguati alle proprie capacità, senza pretendere troppo da sé stessi e imparando a delegare, quando necessario.
Infine, ma non meno importante, si comprende come evitare i conflitti con colleghi o superiori, come strutturare una comunicazione efficace con il prossimo, adottando un atteggiamento positivo.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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