Brain Rot è stato definito dall’Oxford English Dictionary come il termine più famoso dell’anno 2024: esso significa marciume cerebrale o putrefazione del cervello. Di cosa parliamo?
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Come di consuetudine annuale, la Oxford University Press, che si occupa della stesura dell’Oxford English Dictionary, individua il termine più famoso dell’anno, che meglio riassume l’anno che sta per terminare.
Tra tutti, è stato scelto Brain Rot, che possiamo tradurre con marciume cerebrale o putrefazione del cervello.
Questo neologismo indica il deterioramento della nostra mente dovuto al consumo eccessivo e continuativo di contenuti banali, di bassa qualità e poco stimolanti, soprattutto online.
Come mai proprio il Brain Rot?
Purtroppo, l’abitudine di fare “abbuffate” di materiale banale, stupido e per nulla acculturante, va avanti già da tanti anni. Tantissime persone, infatti, usano il telefono o il computer solo per perdere tempo, scrollando svogliatamente i social, e facendo incetta di contenuti di tal genere.
Il 2024, inoltre, ha visto un nuovo record: un aumento del 250%!
Ecco perché, è stata individuata questa parola: a causa di questa cattiva abitudine, rischiamo davvero di mandare in putrefazione la nostra mente.
Brain Rot: è davvero così allarmante?
Chiariamo subito: Brain Rot è ovviamente un termine metaforico. Il nostro cervello non va per davvero in putrefazione a causa della visione di contenuti banali o stupidi.
L’allarme, in ogni caso, va lanciato: se stimoliamo la nostra mente solo con materiale del genere, altro non faremo che impigrirla, rendendola svogliata, poco attenta, meno scattante e allenata. Nel lungo andare, potremmo perdere l’iniziativa, la voglia di leggere, di studiare, aumentando invece il bisogno di oziare e di non far nulla.
Inoltre, l’utilizzo eccessivo di internet potrebbe anche far nascere pericolose dipendenze, come quella da social, da whatsapp e/o da cellulare.
Il consiglio dello psicologo
Come psicologo ritengo necessario fornire alcuni utili consigli:
- diamoci dei limiti: usiamo i social solo tot. ore al giorno, senza eccedere;
- alterniamo contenuti online banali e divertenti anche con quelli culturali e formativi;
- alterniamo i dispositivi multimediali (come smartphone o computer) ai libri: evitiamo di perdere la preziosa abitudine della lettura, che invece stimola moltissimo la nostra mente;
- se abbiamo dei bambini piccoli, evitiamo di fargli usare il cellulare o il tablet prima dei 3 anni;
- se abbiamo dei figli adolescenti, prestiamo molta attenzione all’utilizzo che fanno dei social: potrebbero scattare dipendenze e forme di cyberbullismo;
Infine, se si ha la sensazione di non riuscire a staccarsi dal cellulare, forse abbiamo sviluppato una dipendenza da telefono o da social: meglio chiedere aiuto.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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