Scopriamo insieme in cosa consiste l’anoressia nervosa, un grave disturbo alimentare che comporta pericolose conseguenze al fisico e alla mente
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Per anoressia nervosa si intende un disturbo alimentare grave che consiste nel cercare di mantenere il proprio peso corporeo il più basso possibile, attraverso il controllo o addirittura il rifiuto del cibo, intensa attività fisica e in alcuni casi inducendosi vomito o utilizzando lassativi.
Questa patologia influenza negativamente sia il corpo sia la mente: le persone che ne soffrono hanno infatti un’immagine di sé distorta, vedendosi grasse quando invece non lo sono affatto.
L’anoressia colpisce più frequentemente le donne, comparendo la prima volta nella fase adolescenziale (14-17 anni). Non sono comunque rari casi di pazienti di sesso maschile o più avanti con l’età.
I sintomi principali
I sintomi più evidenti dell’anoressia nervosa sono:
- saltare i pasti, mangiare molto poco, o evitare completamente i cibi grassi;
- contare ossessivamente le calorie dei cibi;
- alzarsi immediatamente da tavola per andare a vomitare;
- assumere farmaci che riducono la fame (anoressizzanti), che aiutano a eliminare i liquidi corporei (diuretici) o lassativi;
- pesarsi o guardarsi continuamente allo specchio;
- problemi fisici di varia natura causati dalla perdita di peso;
- alterazione o blocco del ciclo mestruale nei pazienti di sesso femminile.
Nei casi più gravi, la persona anoressica rischia l’ospedalizzazione o addirittura la morte, a causa dei danni che subisce il fisico nel tempo.
Caratteristiche psicologiche del soggetto anoressico
Questa patologia può essere spesso associata a problemi psicologici quali depressione, ansia, bassa autostima, bassa fiducia in sé stessi e comportamenti autolesionistici.
Inoltre, le persone che ne soffrono hanno una visione distorta di come appaiono, pensando di essere grasse quando in realtà non lo sono affatto; a causa di questo disturbo si possono interrompere relazioni, allontanarsi dai familiari e dagli amici, perdere interesse per attività che in precedenza le provocavano piacere, viene compromesso il rendimento scolastico o le prestazioni lavorative.
Infine, le persone anoressiche non chiedono aiuto, principalmente perché non riconoscono di avere un problema, ma anche perché hanno inconsciamente paura.
Cause dell’anoressia
Definire con esattezza la causa dell’anoressia nervosa è molto difficile. Gli esperti tendono a identificare fattori multifattoriali, quali:
- Predisposizione genetica;
- Predisposizione psicologica: soggetti già di per sé ansiosi, iper-controllanti, perfezionisti, con bassa autostima e con tendenze ossessivo-compulsive;
- Fattori ambientali: essere stati vittime di bullismo, avere una difficile situazione familiare, aver subito un abuso sessuale durante l’infanzia;
- Fattori socio-culturali: vivere in una società che invia costantemente messaggi legati alla perfezione dell’aspetto fisico e che sottolinea ogni imperfezione del corpo.
Trattamento dell’anoressia nervosa
Il trattamento dell’anoressia deve essere multidisciplinare. I professionisti in campo, infatti, sono molteplici:
- Medico/Psichiatra;
- Psicoterapeuta;
- Nutrizionista;
- Pedagogista (in caso di pazienti in età infantile).
Nei casi in cui il paziente sia in pericolo di morte, a causa dei danni subiti dal fisico, è possibile richiedere un TSO (trattamento sanitario obbligatorio).
La psicoterapia per l’anoressia
La psicoterapia svolge un ruolo fondamentale per il trattamento dell’anoressia nervosa. Grazie al percorso psicoterapeutico, infatti, il paziente impara a percepire sé stesso e il proprio corpo in maniera differente e più sana, liberandosi di una serie di schemi e pregiudizi, auto-imposti o legati alla società di appartenenza.
La persona segue anche un percorso di rieducazione all’alimentazione, strutturando un rapporto equilibrato con il cibo.
Ci si focalizza inoltre sulla crescita dell’autostima, sull’elaborazione dei traumi passati e si attua anche un lavoro assieme ai familiari, una componente necessaria per aiutare il soggetto anoressico a uscire da questa patologia.
Se pensi di avere un disturbo dell’alimentazione o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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