L’afefobia o aptofobia è la paura di essere toccati o di toccare altre persone, una fobia che comporta gravi complicanze nella sfera emotiva e relazionale.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Con il termine afefobia ci riferiamo alla paura irrazionale di toccare o di essere toccati da altre persone e quindi, in generale, del contatto fisico.
La parola deriva dal greco “apto” (toccare) e da “phobos” (paura) e viene comunemente chiamata anche aptofobia.
Un disturbo molto invalidante in quanto il tatto rappresenta uno dei cinque sensi, fondamentale per conoscere e sperimentare il mondo, per trasmettere ed esprimere emozioni reciprocamente con il prossimo, per vivere al meglio la sessualità. Privarsi di questa possibilità genererebbe, nel tempo, conseguenze negative nella sfera relazionale, lavorativa, intima e sessuale e l’evolversi di altri disturbi.
Vediamo insieme in cosa consiste.
I sintomi principali dell’afefobia
Chi soffre di questa fobia sperimenta i seguenti sintomi:
- Paura irrazionale all’idea di essere toccati o di toccare altre persone;
- Agitazione o addirittura attacchi di panico in situazioni nelle quali è previsto il contatto fisico (es. sessualità, saluti, auguri);
- Strategie di fuga per allontanarsi da situazioni che prevedono il contatto fisico;
- Usare delle scuse per evitare il contatto fisico (es. dire “ho le mani sporche”, “non ti avvicinare, sono molto raffreddato” o così via);
- Durante il contatto fisico, sperimentare sintomi fisici quali sudorazione, tachicardia, angoscia, soffocamento, nausea;
- Ricorrere, talvolta, a comportamenti compulsivi quali lavarsi le mani dopo un saluto.
Le cause dell’afefobia
Le cause di questa fobia sono da ricercarsi, principalmente, in eventi traumatici vissuti dalla persona:
- Traumi legati ad abusi o violenze sessuali;
- Legame con i genitori caratterizzato da deprivazione affettiva;
- Legame con i genitori caratterizzato da iper espressione dell’affetto tramite il contatto fisico.
In altri casi specifici, è possibile che siano già in atto altri disturbi, quali il disturbo evitante della personalità e l’autismo.
Afefobia generalizzata e specifica
L’afefobia può suddividersi in generalizzata o in specifica.
- Afefobia generalizzata: si manifesta in ogni situazione o contesto;
- Afefobia specifica: si manifesta solo in specifiche situazioni, es. nella sessualità, con gli estranei, solo nel toccare, solo nell’essere toccati e così via.
Afefobia e terapia
Chi soffre di afefobia o aptofobia può iniziare un percorso psicoterapeutico, così da superare il problema grazie all’aiuto di un professionista.
La psicoterapia si pone come obiettivo quello di lavorare sia sulle cause sia sulle soluzioni, offrendo al paziente nuove strategie comportamentali per affrontare il blocco del contatto fisico ed elaborando, parallelamente, eventuali traumi del proprio passato che ancora oggi influiscono sul presente.
Nei casi più gravi, ovvero quando i sintomi sono estremamente invalidanti, lo psicoterapeuta potrà essere affiancato anche da uno psichiatra e richiedere un supporto farmacologico.
Se soffri di afefobia/aptofobia o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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