Scopriamo insieme una variante del Ghosting, ovvero lo Zombieing, un comportamento tipico di alcuni partner, che spariscono per poi tornare all’improvviso.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Il termine Zombieing, che possiamo tradurre letteralmente dall’inglese con “comportarsi come uno zombie”, è stato coniato dalla scrittrice Sophia Kerker e descrive il comportamento di un partner che sparisce, allontanandosi dal rapporto di coppia, lasciando l’altro/a senza dare spiegazioni, per poi tornare improvvisamente in vita, lanciando segnali di qualche genere.
La parola “zombie” richiama infatti il modo di comportarsi di quelle creature presenti nell’immaginario collettivo horror, che si rianimano dalla tomba, nonostante siano morte.
Caratteristiche del Zombieing
Lo Zombieing viene definito come una sottocategoria del Ghosting: la persona, infatti, si allontana dal rapporto di coppia, lasciando l’altro/a senza alcun apparente motivo. Non risponde più ai messaggi, alle telefonate, a ogni tentativo di contatto.
A differenza del Ghosting, però, colui/colei che attua Zombieing ogni tanto si fa sentire: telefonate, sms, Whatsapp, reaction sui social. Segnali della sua presenza, anche senza alcun tentativo di riavvicinamento.
Dopodiché, nuovamente, sparisce senza lasciar traccia, per poi farsi vivo/a tempo dopo.
Perché alcune persone attuano Zombieing?
Similmente al Ghosting, anche coloro che attuano Zombieing possono vivere insicurezze, ansie e indecisioni riguardanti il rapporto di coppia. Non solo: traumi, un rapporto genitoriale disfunzionale, esperienze a loro volta subite dello stesso genere, possono essere fattori causanti tale comportamento.
Tra le altre cause abbiamo:
- Narcisismo: Il soggetto che attua questi comportamenti potrebbe soffrire di disturbo narcisistico della personalità e mettere in atto atteggiamenti manipolativi nei confronti dell’ex compagno/a. In questo caso lo zombieing sarebbe impiegato per riprendere il controllo della persona abbandonata, soprattutto quando quest’ultima si è ripresa dal precedente abbandono. Questo spiegherebbe il marcato egoismo e l’assenza di empatia che caratterizzano questo fenomeno.
- Senso di colpa: la persona che mette in atto lo zombieing potrebbe avere difficoltà a gestire il senso di colpa nato dall’aver abbandonato il partner. Ciò la spinge, quindi, a ricontattarlo solo per soddisfare un’esigenza temporanea di sentirsi in pace con sé stessa.
- Scarsa educazione sentimentale: Alla base di molti rapporti infelici vi è un’assenza di educazione sentimentale; ciò genera difficoltà relazionali e una visione distorta dell’amore, dalla quale deriverebbero comportamenti sentimentalmente dannosi.
La sofferenza delle vittime di Zombieing
Coloro che subiscono tali comportamenti da parte dell’ex partner, provano una grande sofferenza psicologica ed emotiva.
E’ infatti già difficile di per sé accettare l’allontanamento improvviso, e apparentemente immotivato, di una persona che si ama, senza ricevere tra l’altro alcuna spiegazione.
La persona rimasta sola è costretta a dover gestire tutto questo dolore, arrovellandosi tra rimorsi, rimpianti, sensi di colpa, alla ricerca di un perché che forse non arriverà mai.
Non solo: i partner abbandonati si prodigano per andare avanti, guarendo dalle ferite subite, riprendendo nel tempo in mano la loro vita, magari iniziando a frequentare qualcun altro/a.
Il ritorno dell’ex viene quindi percepito come un fulmine a ciel sereno: un segnale destabilizzante in tutto e per tutto, che riapre ferite emotive, rievocando dubbi e pensieri negativi.
Il consiglio dello psicologo
Il consiglio primario che ogni psicologo potrebbe dare è il seguente: lasciate la porta chiusa!
Così come nei film horror, non lasciate che gli zombie entrino in casa! Sbarrate ingresso, finestre, ogni accesso!
Allo stesso modo, le vittime di Zombieing devono imparare a ignorare qualsiasi tentativo di contatto da parte dell’ex partner: ignorare dunque telefonate, sms, messaggi Whatsapp, reaction sui social.
L’amore, ricordate, non si manifesta attraverso fantasmi o zombie risorti dalla tomba: l’amore è costanza, è partecipazione, è affetto reciproco, è progettazione.
Questi segnali occasionali non sono – mai! – sinonimo di messaggi amorosi.
Se sei in difficoltà, se non riesci a superare tale dinamica disfunzionale con il tuo ex partner, puoi rivolgerti a uno psicoterapeuta. Saprà sicuramente aiutarti.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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