Durante la notte degli Oscar 2022, l’attore Will Smith ha rifilato uno schiaffo al presentatore Chris Rock, colpevole di aver preso in giro la moglie: questo gesto ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora. Scopriamolo insieme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Proprio ieri, durante la notte degli Oscar 2022, il famosissimo attore Will Smith ha rifilato uno schiaffo – in mondovisione – al presentatore Chris Rock, colpevole di aver ironizzato sul taglio di capelli (rasati) di Jada Pinkett Smith (la moglie di Will).
Il motivo? La donna è affetta da alopecia e questa presa in giro non è stata affatto digerita dal marito, che ha deciso così di reagire con violenza.
Giusto? Sbagliato? Vediamolo insieme.
Cos’è l’alopecia
La malattia di Jada Pinkett Smith è l’alopecia areata, una condizione che si verifica quando il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi e provoca la caduta dei capelli. Di solito colpisce la testa e il viso, creando piccole chiazze rotonde, anche se in alcuni casi la caduta è più ampia ed estesa.
Le cause sono da ricercarsi in fattori genetici e ambientali ma anche in alterazioni ormonali. È stato inoltre osservato che l’alopecia areata è più comune nei pazienti con altri disordini immunitari, come dermatite atopica, tiroidite, celiachia, vitiligine e altre allergie.
L’importanza dell’accettazione e il disagio psicologico
E’ superfluo sottolineare, ma comunque fondamentale farlo, quanto questa malattia possa provocare un grave disagio psicologico, soprattutto nei pazienti di sesso femminile.
La persona deve infatti fare i conti con una nuova immagine di sé – rovinata dall’alopecia – e imparare ad accettarsi, talvolta ricorrendo anche a un supporto psicoterapeutico.
I capelli, emotivamente e psicologicamente, ricoprono infatti un ruolo essenziale, non solo come funzione prettamente corporea e fisiologica, ma anche da un punto di vista di percezione di sé e della propria autostima.
Giusto reagire con violenza? Assolutamente no!
Come anticipato, Will Smith, marito di Jada, ha deciso di reagire con violenza di fronte a una presa in giro nei confronti della moglie.
Partiamo da un presupposto: la violenza, in ogni sua forma, è sempre da condannare.
L’attore avrebbe potuto scegliere un modo diverso, magari più elegante e maturo, per esprimere il proprio dissenso.
Di contro, ed è giusto ribadirlo, esiste anche una forma di violenza psicologica, ovvero quella perpetrata dal presentatore Chris Rock, che avrebbe invece potuto evitare di rimarcare tale disagio della donna.
Le critiche, il processo alle intenzioni e il problema dell’appartenenza sociale
Ovviamente, non potevano mancare le innumerevoli critiche e le prese di posizione del “giorno dopo”.
Il gesto di Will Smith, come se si fosse scoperchiato un vaso di Pandora, ha messo a nudo il pensiero comune di moltissime persone.
Ancora oggi, purtroppo, c’è chi sostiene che la violenza sia giusta e che sia altrettanto giusto difendere la propria moglie usando pugni e schiaffi.
All’opposto, c’è chi critica Will Smith di “paternalismo”, accusandolo di aver inutilmente preso le difese della donna, che avrebbe invece potuto rispondere da sola.
Diciamolo chiaramente: oggigiorno, ogni atto è soggetto ad interpretazioni, che sono a loro volta influenzate dalle nostre appartenenze sociali e problematiche soggettive.
Se Chris Rock fosse stato bianco, in molti avrebbero detto: “Giusto così! Un privilegiato non può prendersela con una minoranza”.
Se invece fosse stato Will Smith ad essere bianco, tutti avrebbero commentato: “Spregevole! Dobbiamo togliergli l’oscar!”.
Se il presentatore fosse stato una donna, si sarebbero sollevate le masse, urlando alla violenza contro il “sesso debole”.
Potrei andare avanti all’infinito con il gioco dello scambio di etichette tra aggredito e aggressore, ogni volta l’interpretazione sociale cambierebbe. Ormai è tutto un processo alle intenzioni e tutti noi stiamo perdendo la capacità di analizzare i fatti così come sono, vedendo nei protagonisti prima di tutto degli esseri umani.
Riflessioni personali
L’orgoglio e la vendetta sono emozioni difficilissime da gestire: molto spesso, provarle comporta reazioni violente, psicologicamente e anche fisicamente.
La nostra evoluzione, come esseri umani, dovrebbe però averci permesso di gestire tali dinamiche psicologiche, senza farci controllare da esse.
Di certo, posso affermare che la violenza è l’ultima – e sempre condannabile – forma di reazione che possiamo decidere di avere. Esistono molti modi di difendere la propria donna e non tutti, fortunatamente, passano da pugni e schiaffi.
Contemporaneamente, mi auguro che il presentatore Chris Rock possa informarsi sulle problematiche psicologiche che nascono a causa di moltissime malattie che colpiscono l’aspetto fisico delle persone e comprendere che, a volte, non è obbligatorio fare ironia su tutto.
Un consiglio spassionato che mi sento da dare a tutti: allontaniamoci da futili giudizi e commenti superficiali. Nessuno conosce cosa sia accaduto nella mente di Will Smith e cosa lo abbia portato a compiere quel gesto. Così come nessuno è a conoscenza delle intenzioni del presentatore.
Ogni nostro comportamento è il frutto di numerosissime dinamiche psicologiche, emotive e istintive, e l’azione visibile è solo la punta dell’iceberg. Evitiamo, dunque, di condannare o difendere a spada tratta, senza conoscere a fondo il vissuto dei protagonisti.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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