Scopriamo insieme in cosa consiste la Tricotillomania, ovvero un disturbo psicologico che porta la persona a tirarsi e strapparsi capelli o peli del corpo.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
La tricotillomania (dal greco trìkos, capello, e tìllo, strappo), è un disturbo psicologico che rientra nella categoria dei disturbi ossessivo compulsivi e comporta un incontrollabile impulso di giocare, tirare e poi strappare peli del proprio corpo, come i capelli, la barba, le sopracciglia, quelli ascellari o di altre zone, con una conseguente sensazione di disagio, vergogna e senso di colpa.
Da non confondere con l’abitudine di toccarsi e giocare con i capelli (soprattutto nelle donne) o la barba (negli uomini), comune in molte persone.
Sintomi principali
I sintomi principali della tricotillomania sono sia psicologici sia comportamentali.
Sintomi comportamentali:
- Giocare ripetutamente con i capelli o i peli, per poi tirarli e strapparli;
- Presenza di un aspetto irregolare della chioma;
- Ciglia o sopracciglia rade o mancanti;
- Chiazze glabre sul cuoi capelluto o su altre aree del corpo;
- Giocare con i capelli o peli estirpati con le dita, oppure morderli e mangiarli.
Sintomi psicologici:
- Occultare o negare il comportamento;
- Sensazione di tensione prima del gesto, a cui segue un senso di sollievo o di piacere dopo averlo fatto;
- Susseguente sensazione di imbarazzo, vergogna o senso di colpa.
Conseguenze e complicazioni
La tricotillomania comporta una serie di conseguenze e complicazioni sia sul piano fisico sia su quello della salute psicologica.
Conseguenze fisiche:
- Danni alla pelle: escoriazioni, dermatiti, infezioni;
- Danni al capello: alopecia, atrofia dei bulbi piliferi;
- Danni all’apparato digerente: ingerire i capelli o i peli può provocare la creazione di boli nello stomaco, con conseguenti dolori gastrici, indigestioni, senso di vomito, ostruzioni e, nei casi più gravi, necessità di interventi chirurgici per rimuoverli.
Conseguenze psicologiche:
- Problemi sociali e/o relazionali: diminuzione o perdita dei rapporti relazionali; utilizzo di ciglia finte o parrucche, causato dall’imbarazzo; evitare situazioni di intimità;
- Stress emotivo: la vergogna e il senso di colpa prolungato potrebbero provocare stress emotivo e, nei casi più gravi, depressione e disturbi d’ansia;
Cause della tricotillomania
Le cause della tricotillomania sono multifattoriali e possono essere genetiche, psicologiche o dovute a comorbilità con altri disturbi.
- Cause genetiche: molti studi hanno evidenziato come la familiarità sia un fattore di rischio;
- Cause psicologiche: essere sottoposti per lungo tempo ad ansia e stress può aumentare le possibilità di sviluppare questo disturbo, così come esperire traumi acuti;
- Comorbilità: la tricotillomania può comparire in comorbilità con altri disturbi, quali disturbi ossessivo compulsivi, disturbi d’ansia, depressione, anoressia o bulimia.
Chi ne soffre?
La tricotillomania interessa circa il 4% della popolazione mondiale e colpisce prevalentemente i soggetti di sesso femminile, con un rapporto di 10:1 rispetto ai soggetti di sesso maschile.
Le fasce d’età più influenzate sono quella dei bambini tra i 2-6 anni e la preadolescenza tra i 9-13 anni. Il disturbo può apparire anche durante l’età adulta, o come continuum della fase adolescenziale o come conseguenza di un evento traumatico o stressogeno.
Terapia
Il percorso principale per curare questo disturbo è quello psicoterapeutico. Nei casi più difficili, è possibile associare anche una terapia farmacologica.
La psicoterapia è utile per comprendere le cause della tricotillomania ed eventualmente elaborare traumi passati, insegnare al paziente come gestire momenti di stress o di forte ansia e tensione e, soprattutto, sviluppare nuove modalità comportamentali utili a fronteggiare l’impulso di tirarsi i peli o capelli.
Come detto, a volte può essere necessario anche un supporto farmacologico, per diminuire l’ansia, la depressione e i sintomi ossessivo compulsivi.
Secondo gli studi, le probabilità di guarigione sono molto alte.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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