Il terrore notturno è un fenomeno di risveglio dal sonno profondo, in preda all’agitazione e alla paura. Vediamo insieme in cosa consiste.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Il Pavor Nocturnus, comunemente chiamato terrore notturno, è una parasonnia, ovvero una perturbazione non patologica del sonno, comunemente riscontrabile durante l’età infantile e, talvolta, anche in età adolescenziale o adulta.
Si verifica in maniera irregolare e non prevedibile, e consiste in un risveglio improvviso durante la notte, manifestando tutti o alcuni dei seguenti sintomi:
- pianti e urla disperati;
- occhi sbarrati;
- nessuna risposta al richiamo né alla voce dei genitori;
- inconsolabilità;
- movimenti incontrollati;
- tachicardia;
- sudorazione eccessiva;
- rigidità muscolare;
- pallore del viso.
L’unione di questi sintomi tende a spaventare i genitori, che sono portati a pensare al peggio. Generalmente, invece, si tratta di episodi che accadono in maniera intermittente e che durano pochi minuti. Il bambino, dopo un po’, si riaddormenta naturalmente e, spesso, non ricorda nulla dell’accaduto.
Le cause principali del terrore notturno
Il terrore notturno è un fenomeno molto frequente nei bambini tra i 2 e i 12 anni.
Tende, generalmente, a scomparire da solo nel corso degli anni. Le cause che lo alimentano, in ogni caso, sono da ricercarsi in:
- Eccessive stimolazioni sonore o luminose durante la fase di addormentamento (es. televisione accesa o musica);
- Febbre alta;
- Apnee notturne;
- Disturbi gastrointestinali;
- Disturbi respiratori (es. asma o forte raffreddore).
E’ utile sottolineare come il terrore notturno, seppur condivida sintomi simili, non sia un attacco di panico e non ha cause neurologiche. I genitori, su questo, possono stare tranquilli.
Quali consigli dare ai genitori in caso di episodi di terrore notturno?
Il genitore, spaventato dalle reazioni del bambino, potrebbe essere portato a svegliarlo.
L’ideale, invece, è attendere che tutto passi, senza forzare il risveglio, assicurandosi “semplicemente” che il bambino non compia gesti o movimenti che possano recargli danno.
Parlargli con voce calma e tranquilla, inoltre, favorisce la riduzione dell’evento.
Terrore notturno e terapia
Come detto, il terrore notturno è un disturbo molto comune nei bambini e può essere diagnosticato dal pediatra di famiglia.
Non essendoci una causa neurologica o una causa traumatica, i genitori possono star tranquilli, consapevoli che, occasionalmente, potrebbe capitare.
Se invece ci si accorge che gli episodi diventino troppo frequenti, sarebbe utile parlarne con il pediatra, che potrebbe consigliare qualche rimedio naturale o farmacologico o rivolgersi a uno psicologo che possa parlare con il bambino per comprendere cosa lo agita durante la notte e insegnargli utilissime modalità di rilassamento.
Il terrore notturno, in rare circostanze, può prolungarsi anche in età adolescenziale e adulta. In questo caso, rivolgersi a uno psicologo rappresenta la soluzione migliore, poiché il disturbo potrebbe essere provocato da stress, ansie, difficoltà di addormentamento, insonnia, irregolarità del sonno. Parlarne con un professionista diventa quindi una scelta sensata, per imparare al meglio a gestire questa difficoltà.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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