Il tabagismo è la dipendenza più diffusa a livello mondiale e seconda causa di morte nel mondo. Scopriamo insieme in cosa consiste e come fare per smettere di fumare.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Con il termine tabagismo ci si riferisce alla dipendenza dal bruciare le foglie tabacco e inalarne i fumi derivanti, attraverso le comuni sigarette, i sigari o la pipa.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il tabagismo detiene due tragici primati: rappresenta la seconda causa di morte al mondo e la prima causa di morte evitabile.
Diffusione del tabagismo
Il tabagismo è la dipendenza più diffusa nel mondo: secondo recenti indagini, i fumatori sono circa 1,1 miliardi.
Nello specifico, in Italia, parliamo di 10-11 milioni di persone.
Tabagismo e mortalità
Come accennato, il tabagismo detiene la nomea di dipendenza mortale.
Ogni anno, nel mondo muoiono 5-6 milioni di persone e 600.000 di queste a causa del fumo passivo.
In Italia, le vittime sono circa 80.000/anno, delle quali il 25% rappresentano individui di età compresa tra i 35 e i 65 anni.
I danni del fumo
Il tabagismo è causa di moltissimi danni al nostro organismo. Vediamoli insieme:
- Compromissione della crescita del feto nelle donne in gravidanza;
- Maggiore possibilità di sviluppare tumori: il consumo di tabacco è alla base dell’83% delle morti mondiali per tumore al polmone, oltre che causa di tumori nel tratto orofaringeo (gola, bocca, labbra, lingua, laringe) e nella zona dell’apparato digerente (fegato e stomaco in primis);
- Disturbi respiratori: asma, polmonite, enfisema polmonare, fibrosi polmonare e bronchite acuta;
- Malattie cardiovascolari: ischemia del miocardio (angina pectoris e infarto), vasocostrizione, ipertensione, aterosclerosi, aneurisma cerebrale, ictus;
- Problemi di fertilità e di erezione (negli uomini);
- Invecchiamento precoce della pelle;
- Denti macchiati, gengiviti, alito cattivo;
- Fragilità ossea.
Cause del tabagismo
Secondo gli studi, le cause principali del tabagismo sono da ricercarsi nelle motivazioni che hanno portato la persona, nelle primissime fasi, a iniziare a fumare.
- Imitazione di altri individui;
- Ricerca di appartenenza nel gruppo dei pari;
- Tentativo di reagire a una situazione di stress, ansia, preoccupazione, attraverso il fumo;
- Curiosità.
Il fumo da tabacco dona al fumatore una sensazione immediata (ma non duratura) di rilassamento e pace, creando però un circolo vizioso difficile da eliminare, creando nella mente la convinzione “solo quando fumo sto bene”.
Inoltre, essendo la nicotina un alcaloide, si crea una dipendenza fisica oltre che mentale, che porta lo sviluppo di una forma di astinenza quando il fumatore non aspira fumo per diverso tempo, alimentando quindi il desiderio di accendere un’altra sigaretta.
Tabagismo: è possibile smettere di fumare?
Arriviamo, infine, alla domanda che molti si pongono: è possibile smettere di fumare?
La risposta è: sì!
E’ doveroso, però, specificare un dettaglio importante: ognuno riesce nel proprio intento di superare questa dipendenza in una maniera del tutto soggettiva. Non esistono guide preconfezionate, valide per tutti, o percorsi prestampati.
Alcuni riescono a smettere in un giorno, altri hanno bisogno di qualche mese. Alcuni riescono a ridurre immediatamente il numero di sigarette, altri man mano. A ognuno i suoi modi, a ognuno il suo tempo.
“Un mio amico è riuscito a smettere all’improvviso! Perché io non riesco?”. E’ una delle possibili domande che spesso mi vengono poste.
Il livello di dipendenza, fisica e mentale, è differente, da individuo a individuo e, di conseguenza, anche il percorso terapeutico sarà specifico e personalizzato.
Tabagismo e psicoterapia
Molto spesso vengono consigliati prodotti farmaceutici, con l’obiettivo di mimare gli effetti della nicotina, o l’utilizzo o surrogati delle sigarette, come le sigarette elettroniche.
Tali scelte sono da considerarsi solo per coloro che vivono una forte dipendenza o che hanno bisogno di allontanarsi dal fumo con tempi molto prolungati.
Generalmente, il mio grande consiglio è quello di farsi aiutare da uno psicologo esperto.
Il tabagismo, infatti, come detto crea una dipendenza psicologica oltre che fisica. Anche se riuscissimo a superare il periodo di astinenza e controllare i nostri bisogni corporei, nella nostra mente rimarrebbe comunque invariato il desiderio.
E’ importante, quindi, ricercare ed elaborare le cause che hanno portato la persona a divenire dipendente e insegnare nuove modalità comportamentali per gestire la pulsione ad accendere una sigaretta.
Nello specifico, l’ipnosi è considerata, secondo moltissimi studi, una delle tecniche più efficaci, con una percentuale di risultati positivi maggiore dell’80%.
Se sei un fumatore e desideri smettere di fumare, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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