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Il sole fa bene all’umore: verità o solo sentito dire?

L’esposizione ai raggi del sole migliora per davvero il nostro umore? Scopriamo insieme se si tratta di una verità o solo di convinzioni.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di sentirsi pieni di energia e di forza durante una bella giornata di sole e, al contrario, scarichi e con uno stato d’animo depresso durante una giornata buia e di pioggia.

La verità è che siamo tutti sensibili ai cambiamenti meteorologici, chi più e chi meno.

Il sole, nello specifico, avrebbe su di noi una grande influenza dal punto di vista umorale. Ma perché questo accade?

Sole e depressione: gli studi dell’Università di Ferrara e dell’Istituto Baker di Melbourne

Secondo un recente studio condotto dall’Università di Ferrara, il sole sarebbe una medicina naturale contro lo stato d’animo depresso.

La ricerca ha evidenziato, infatti, i benefici che la luce del sole ha sull’organismo umano: i raggi stimolerebbero determinate regioni cerebrali, come ad esempio l’ipotalamo, incaricate a produrre gli ormoni della felicità, ovvero la serotonina e le endorfine. Il rilascio di questi ormoni produce, nella nostra mente, un miglioramento del benessere psicofisico, stimolando il buonumore.

Gavin Lambert, dell’Istituto di ricerca Baker di Melbourne (Australia) ha prelevato da 101 volontari sani il sangue che proveniva dal cervello e ne ha misurato la concentrazione di serotonina. Il ricercatore ha scoperto, in linea con i precedenti studi, che la concentrazione di serotonina era più bassa in inverno, quando c’era poco sole, e che era direttamente collegata alla durata delle ore di sole.

Ecco perché, spiegano gli esperti, l’assenza del sole per molti mesi all’anno, caratteristica tipica di molti Paesi del nord del globo, fa sentire le persone più tristi e, in alcuni casi, aumenta la possibilità di sviluppare patologie psicologiche, quali la SAD (Sindrome Affective Disorder), ovvero una forma di depressione collegata alla periodicità stagionale.

Sole e rapporti sociali: gli studi dell’Università dell’Illinois e dell’Università di Humboldt

Più il sole splende, più le persone sono motivate a interagire tra loro e aiutarsi a vicenda: questa è la conclusione di una recente ricerca condotto dall’Università di Elmhurst, in Illinois (USA), che ha evidenziato quanto, durante una bella giornata soleggiata, i partecipanti allo studio tendevano a essere più generosi, rispettosi e amichevoli con gli sconosciuti, rispetto alle giornate piovose e grigie.

Un’altra ricerca condotta dall’Università di Humboldt (Germania), ha confermato i risultati ottenuti dai colleghi americani: i ricercatori si misero in una zona di passaggio, tanto nelle giornate di sole come in quelle nuvolose, non facendo altro che sorridere ai passanti senza alcun apparente motivo.

Notarono così che nei giorni assolati i passanti erano tendenzialmente portati a sorridere di più, in risposta all’atteggiamento positivo degli studiosi. 

I “bagni di luce” solare

Il sole, in alcuni casi, viene utilizzato anche come forma di terapia, sia medica sia psicologica.

Parliamo ad esempio dei “bagni di luce” solare, ovvero una controllata e graduale esposizione ai raggi solari, con l’obiettivo di migliorare il proprio benessere psicofisico.

Questa pratica migliorerebbe la circolazione sanguigna, il metabolismo, il sistema nervoso vegetativo, il sistema endocrino, favorendo anche la calcificazione ossea, regolando la secrezione dell’insulina. 

Importante, però, evitare l’esposizione nei momenti più caldi della giornata e quando il sole è allo zenit, così da prevenire pericolose conseguenze alla pelle. Secondo gli esperti bisognerebbe prediligere le prime due ore dopo l’alba e le ultime due ore prima del tramonto, in quanto, in queste fasce orarie, il nostro corpo è più in grado di sintetizzare la vitamina A e vitamina D.  

Conclusioni

Il sole fa bene all’umore? Assolutamente sì, possiamo senza dubbio affermarlo, non solo per sentito dire ma anche grazie a numerosi studi e ricerche.

Ovviamente, come sempre l’importante è non esagerare, soprattutto in estate.

In alcuni momenti della giornata, ad esempio durante l’ora di pranzo o il primo pomeriggio, la percentuale di raggi ultravioletti che oltrepassa la fascia dell’ozono è più alta e, di conseguenza, aumenta il rischio di sviluppare eritemi sulla pelle o altre spiacevoli conseguenze.

In conclusione, possiamo dire con certezza che il nostro amato sole è un valido alleato per il nostro benessere psicofisico.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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