Sognare è una delle funzioni psichiche più misteriose, studiata fin dall’antichità. Ma a cosa servono i sogni? Scopriamolo insieme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
L’attività onirica, comunemente chiamata “sognare”, è uno dei fenomeni della nostra mente più misteriosi, che viene studiato fin dall’antichità.
Quante volte, infatti, ci sarà capitato di vivere sogni meravigliosi, visitare luoghi sconosciuti, incontrare persone che non ci sono più e delle quali sentiamo la mancanza.
Al contrario, è possibile anche fare dei veri e propri incubi, che ci fanno svegliare nel mezzo della notte carichi di tensione e con la tachicardia.
Ma come mai tutto questo accade nella nostra mente? A cosa serve sognare?
Cosa accade quando sogniamo?
Mentre dormiamo, il nostro corpo si riposa, rilassando i muscoli e allentando le tensioni accumulate durante il giorno.
Il nostro cervello, al contrario, rimane attivo, ampliando le connessioni neuronali, consolidando i ricordi e le informazioni apprese durante la giornata e producendo una varietà di immagini, emozioni e talvolta anche suoni, gusti e sensazioni tattili, che danno vita ai sogni.
La durata di ogni sogno più variare da pochi secondi a molti minuti e, in media, ognuno di noi sogna almeno quattro volte ogni notte.
“Io non sogno mai!” E’ possibile?
Sfatiamo fin da subito questa convinzione. E’ impossibile non sognare. Quando la mattina ci svegliamo e ci accorgiamo di non ricordare nulla, in realtà non è perché non abbiamo sognato ma perché semplicemente non ci ricordiamo i sogni che abbiamo fatto.
Se siamo curiosi e vogliamo quindi “allenare” la nostra capacità di ricordare, appena svegli sarebbe utile appuntarci qualsiasi informazione, anche microscopica, come una singola immagine o sensazione, così da avere più chance la volta successiva.
A cosa servono i sogni?
Vediamo ora, insieme, a cosa serve sognare:
- Messaggi da parte dell’inconscio: affermava Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, che i sogni rappresentano il regno dell’inconscio, nel quale possiamo cogliere i messaggi che la parte più profonda della nostra mente ci invia. Ogniqualvolta sogniamo, infatti, è possibile che il nostro inconscio voglia comunicarci qualcosa, tramite immagini, sensazioni particolari, persone che incontriamo nel nostro viaggio onirico e molto altro ancora;
- Elaborare le emozioni: l’attività onirica è utilissima per elaborare le emozioni e le forti esperienze emotive che possiamo sperimentare durante una giornata, e che magari durante la fase diurna, e usando solo la razionalità, sarebbe difficile integrare. Quante volte, infatti, ci sarà capitato di andare a dormire sovraccarichi di un’emozione e risvegliarci un po’ più leggeri. La nostra mente, sognando, ci aiuta a mettere i pezzi al proprio posto;
- Espressione degli istinti primordiali: il nostro inconscio racchiude una serie di istinti e bisogni primordiali, talvolta anche di natura violenta e/o sessuale ma proibita. Sognare servirebbe per dare sfogo, in maniera controllata e non violenta, a queste pulsioni, pulsioni che nella vita di tutti giorni sarebbe impossibili manifestare, per una serie di motivi etici, morali e valoriali;
- Migliorare la comunicazione con gli emisferi del cervello: i due emisferi del nostro cervello, destro e sinistro, si “occupano” di funzioni differenti. Il sinistro agisce in maniera analitica e razionale, mentre il destro in maniera creativa e intuitiva. Il sogno avrebbe quindi anche lo scopo di migliorare la comunicazione tra i due emisferi, così che le informazioni che riceviamo possano essere elaborate in una maniera il più possibile completa;
- Consolidare la memoria: sognare servirebbe anche per consolidare e memorizzare al meglio le informazioni acquisite durante la giornata, aiutando così il nostro apprendimento. Non a caso, si consiglia sempre di dormire tanto il giorno prima di un esame universitario o di un interrogazione a scuola, così da permettere alla mente di apprendere e poi rievocare con più facilità tutte le nozioni studiate;
- Aiutarci a risolvere i problemi: quante volte ci sarà capitato di ascoltare la frase “dormirci su”. Infatti, quando si tratta di dover risolvere un problema, una buona soluzione può essere proprio “dormirci sopra”. Dormendo, e quindi sognando, la nostra mente attiva un maggior problem solving, ci permette di simulare scenari alternativi, strategie nuove e spazi mentali efficaci. La dimensione onirica ci permette quindi di affinare la capacità di risolvere i problemi e di adattarci a nuove situazioni.
E gli incubi, invece? A cosa servono?
Con il termine incubo ci riferiamo a un contenuto onirico dai tratti spaventosi, che ci genera ansia, turbamento, tristezza, angoscia, accompagnato anche a sensazioni fisiche quali sudorazione, tachicardia, respiro affannoso e tensione muscolare. Gli incubi notturni possono causare difficoltà nel riaddormentarsi e influenzare negativamente l’umore durante la giornata.
Il termine deriva dal latino “incŭbus”, che significa “essere che giace sul dormiente”, riferendoci alle credenze popolari che parlavano di spiriti maligni che si posavano sul dormiente durante la notte.
Presenti con più frequenza nei bambini dai 4 ai 12 anni, negli adulti gli incubi si manifestano soprattutto durante periodi molto stressanti.
Altre cause possono essere: l’esposizione a contenuti spaventosi quali film o libri dell’orrore, disturbi del sonno, consumo eccessivo di alcol o sostanze stupefacenti, difficoltà digestive, febbre alta, apnea notturna.
Normalmente, non rappresentano un pericolo ne un motivo per preoccuparsi della propria salute fisica e mentale.
Quando però diventano molto ricorrenti, andando a rovinare sensibilmente il sonno e la propria serenità durante il giorno, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo per comprendere se l’incubo non sia frutto di contenuti inconsci non elaborati, come ad esempio traumi, se sia causato da disturbi psicologici già in essere (come disturbi d’ansia o disturbo post traumatico da stress) o se sia un modo per la mente di allentare le molte tensioni accumulate. Anche in quest’ultimo caso, bisognerebbe chiedersi cosa ci stia causando tutto questo stress e malessere.
L’interpretazione dei sogni
L’interpretazione dei sogni è una tecnica psicologica che trae le sue origini da Sigmund Freud, per poi passare da Jung, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta (e non di certo leggendo su internet, cosa che sconsiglio vivamente!) è possibile comprendere quali messaggi la nostra mente più profonda voglia inviarci. Talvolta, proprio grazie ai sogni, possiamo cogliere informazioni preziosissime per il nostro cammino di vita.
Riflessioni conclusive
L’attività onirica è onnipresente nella vita di ognuno di noi. Che siano sogni meravigliosi o incubi terrificanti, è possibile che la nostra mente utilizzi i sogni per inviarci messaggi, utilissimi per il nostro percorso di vita e terapeutico.
L’interpretazione dei sogni, ad esempio, è un ottimo modo per comprendere quali preziose informazioni voglia inviarci il nostro inconscio.
Talvolta, può anche capitare di fare molti incubi, anche ricorrenti: in tal caso, sarebbe utile capire cosa ci stia stressando, cosa ci crei molta tensione o se ci siano difficoltà psicologiche preesistente e che quindi sarebbe necessario superare.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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