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Il test dei tre setacci di Socrate: evitiamo il “sentito dire”

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Leggiamo insieme la storia dei tre setacci, imparando l’importanza di evitare di spargere voci solo per “sentito dire” o che possano ferire altre persone.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Nell’antica Grecia, Socrate era conosciuto da tutti per essere un grande saggio e maestro di filosofia.

Un giorno, un suo giovane allievo si avvicinò a lui e gli chiese: “Maestro, sai cosa ho sentito dire di uno studente del suo corso?”.

“Aspetta”, disse calmo Socrate, “prima che tu me lo dica vorrei porti tre domande. La prima: ti sei accertato, al di là di ogni dubbio, che ciò che stai per dirmi corrisponde a verità?”.

“In realtà no…”, rispose il ragazzo, “me lo hanno raccontato…”.

“Bene, quindi non sai se sia vero o meno. Seconda domanda: ciò che stai per dirmi sul mio studente è una cosa buona?”.

“No, proprio il contrario”.

“Bene, quindi non solo non sai se sia vera o meno, vuoi anche dirmi qualcosa di male su di lui. Terza domanda: ciò che vuoi dirmi circa il mio studente mi sarà utile in qualche modo?”.

“Ehm… direi di no”.

“Bene. Quindi, in sintesi…”, concluse Socrate, “ciò che volevi dirmi non è né vero, né buono, né per me utile. Perché allora volevi raccontarmelo?”.

Riflessioni

Ogni volta che sentiamo il desiderio di parlare di qualcuno con qualcun altro, assicuriamoci di attivare nella nostra mente questi tre filtri:

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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