Scopriamo insieme in cosa consiste la schizofrenia, un grave disturbo psichiatrico che compromette il funzionamento mentale di che ne soffre.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Per schizofrenia si intende un grave disturbo psichiatrico che provoca, in che ne soffre, alterazione del pensiero, della percezione, del comportamento e dell’affettività. Si manifesta inoltre con deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato o catatonico.
Altri sintomi possono essere affettività inadeguata, umore disforico (quindi momenti spiacevoli di depressione, ansia, rabbia), alterazione del ritmo sonno/veglia, depersonalizzazione, derealizzazione, diminuzione della memoria, delle funzioni linguistiche, della velocità dell’elaborazione e dell’attenzione.
I criteri del DSM V
Secondo i criteri del DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), per poter diagnosticare questo disturbo l’individuo deve soffrirne per almeno 6 mesi e presentare almeno due dei seguenti sintomi: deliri, allucinazioni o eloquio disorganizzato.
Inoltre, deve essere presente una compromissione del funzionamento, in una o più delle seguenti aree: lavoro, relazioni interpersonali o cura di sé.
Infine, la sintomatologia non deve essere meglio spiegata da un altro disturbo mentale e non deve essere attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (droga, farmaco) o ad un’altra condizione medica.
Cause della schizofrenia
Secondo recenti studi, la causa più accreditata è quella genetica. Infatti, i familiari dei pazienti con schizofrenia hanno un rischio maggiore di ammalarsi rispetto alla popolazione normale.
Altri fattori possono essere: complicazioni durante il parto e traumi psicologici.
Tipologie di schizofrenia
Secondo la psichiatria, esistono tre sottotipi di disturbo schizofrenico.
- Schizofrenia paranoide: il soggetto è affetto maggiormente da deliri di persecuzione, ovvero è convinto di essere oggetto di cospirazione, di inganno, di essere spiato, seguito o avvelenato. Il mondo viene inoltre percepito come ostile e la persona può agire violenza o attuare comportamenti aggressivi come forma preventiva di difesa, anche in assenza di un reale pericolo, che viene percepito solo nella sua mente.
- Schizofrenia disorganizzata: il soggetto presenta affettività, eloquio e comportamento disorganizzato; il modo di esprimersi e di comportarsi sono inadeguati e incoerenti rispetto alla situazione. Spesso l’individuo è dissociato ed esprime disinteresse verso cose o persone.
- Schizofrenia catatonica: il soggetto presenta mutismo, assunzione di posture anormali, distacco dalla realtà e stati di immobilità.
Sintomi positivi e negativi
Ogniqualvolta si parli di disturbi psichiatrici, bisogna differenziare sintomi positivi e negativi. I sintomi positivi sono quelli che emergono a causa di un disturbo, mentre quelli negativi sono quelli che compromettono funzioni già presenti.
Tra i sintomi positivi abbiamo quindi:
- Deliri, ovvero convinzioni contrarie all’esame di realtà;
- Allucinazioni, ovvero percezioni di immagini e suoni che in realtà non esistono, come ad esempio le voci;
- Comportamento bizzarro e disorganizzato.
Tra i sintomi negativi abbiamo invece:
- Compromissione del funzionamento;
- Compromissione dei rapporti interpersonali;
- Apatia;
- Perdita d’iniziativa;
- Deficit nell’eloquio;
- Appiattimento affettivo.
Terapia per la schizofrenia
La terapia è multidisciplinare. E’ infatti importante che ci sia un equipe multiprofessionale, tra cui indubbiamente uno psichiatra e uno psicoterapeuta.
La terapia farmacologica è necessaria per poter controllare deliri, allucinazioni e per poter ripristinare, quanto possibile, le funzioni cognitive.
La terapia psicoterapeutica, in aggiunta, è utile per imparare a gestire l’umore disforico, l’aggressività, stati d’ansia e anche per fare riabilitazione quando vengono compromesse le abilità di base, come ad esempio mangiare, vestirsi o lavarsi.
Nella maggior parte dei casi, difficilmente una persona con questo disturbo si rivolgerà a un professionista per chiedere aiuto. Parenti e amici hanno quindi il compito di guidarla verso un percorso terapeutico.
Impariamo a utilizzare un linguaggio consono
Come visto, la schizofrenia è un grave disturbo psichiatrico, che compromette fortemente le funzioni mentali dell’individuo.
Evitiamo, dunque, di utilizzare espressioni del tipo “sono/sei pazzo”, “sono/sei schizzato”, “sono/sei psicotico”, per definire situazioni semplicemente per noi fuori norma o lontane dal nostro modo da fare.
E’ irrispettoso per chi davvero soffre di un disturbo e, inoltre, non fa del bene né a noi né alla persona verso la quale ci rivolgiamo così.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.