Site icon Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Racconti Zen: la storia dell’anello

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Grazie a questo racconto Zen, scopriamo come dare il giusto valore a noi stessi, evitando che chiunque possa giudicarci non avendone le competenze e il diritto.

Un giorno, un ragazzo si recò presso l’anziano maestro spirituale del suo villaggio.

Sono venuto qui, maestro, perché mi sento inutile. Mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto. Come posso migliorare? Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più?”.

Il maestro lo guardò per un po’ rimanendo in silenzio, poi gli disse: “Prima che io possa rispondere alla tua domanda, ho bisogno del tuo aiuto per una faccenda“.

Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, porgendolo al ragazzo, aggiunse:

Prendi il cavallo che c’è là fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito. Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro. Vai e ritorna con la moneta d’oro il più presto possibile.

Il giovane prese quindi l’anello e partì.

Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo. Quando però il ragazzo menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri ancora giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era davvero troppo in cambio di quell’anello.

Pur di aiutarlo, qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni precise di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò quindi tutte le offerte.

Dopo diverse ore, non ottenendo alcun risultato, il ragazzo montò nuovamente a cavallo e, demoralizzato per il fallimento, intraprese la via del ritorno.

Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni! Così, finalmente, avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto.

Entrò nella sua stanza.

Maestro” disse “mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. I mercanti mi hanno offerto al massimo una moneta d’argento e io ho rifiutato, come mi avete chiesto. Questo anello non vale quanto affermi.

Quello che hai detto è molto importante, giovane amico” rispose il maestro sorridendo, “ma sappi che, per poter vendere qualcosa, prima bisogna conoscerne il vero valore! Rimonta a cavallo a vai dal gioielliere. Chi può sapere meglio di lui il valore di un anello? Digli che vorresti venderlo e chiedigli quanto possa valere. Ma mi raccomando: non importa quanto ti dirà, non venderlo a nessuno! E ritorna qui con il mio anello.”

Il ragazzo, un po’ dubbioso ma deciso a fidarsi delle parole dell’anziano maestro, montò quindi nuovamente a cavallo.

Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al giovane:

Questo anello ha un valore di 58 monete d’oro”.

Cinquantotto monete d’oro?” esclamò il ragazzo sorpreso.

” rispose il gioielliere, “avendo un po’ di tempo a disposizione, magari pulendolo e lucidandolo un pochino, potremmo venderlo anche a 70“.

Il giovane, sbalordito, ringraziò il gioielliere e tornò di corsa dal maestro.

Siediti” disse l’anziano dopo aver ascoltato ciò che il ragazzo aveva scoperto, “tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso. E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto. Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore e magari giudicarti senza averne le competenze?

E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra e tornò a sbrigare le sue faccende quotidiane.

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