Racconti terapeutici – La piccola biblioteca
Febbraio 24, 2016RACCONTI TERAPEUTICI – LA PICCOLA BIBLIOTECA
C’era una volta una ragazza che amava leggere e collezionare libri. Nella sua piccola ma accogliente casa di città aveva predisposto una stanza adibita esclusivamente a biblioteca. All’interno della stanza la ragazza aveva costruito con amore tante mensole vicino ai muri sulle quali tenere la sua collezione di libri. Una piccola finestra ed una comoda sedia, infine, ornavano il tutto. La ragazza amava ordinare i suoi libri con un ordine preciso, aveva suddiviso le mensole in generi letterali con rispettive etichette, dai romanzi di avventura, romanzi rosa, romanzi storici e cosi via, ed ogni genere era a sua volta diviso per autori in ordine alfabetico. Ogni libro, nonostante le diverse dimensioni, era uguale agli altri perchè la ragazza amava metterli tutti alla stessa altezza posizionando sotto i libri più bassi dei fogli più o meno alti di legno compensato. Le parti ancora da riempire della mensola erano già predisposte con un’etichetta che indicava il libro che avrebbe dovuto riempire quello spazio. Su internet aveva visto le dimensioni del libro che avrebbe acquistato cosi da scegliere un giusto pezzo di legno compensato prima che il libro arrivasse o prima di recarsi a comprarlo in libreria. Ogni sera, dopo aver letto uno dei libri, la ragazza lo riposizionava con amore al suo posto e poi andava a dormire. Se accadeva che qualcuno le chiedesse in prestito uno dei libri la ragazza si raccomandava di trattare i testi con estrema cura, di portarglieli indietro appena lo avessero terminato e si preoccupava di riempire lo spazio vuoto della biblioteca con un pezzo di cartone con scritto autore e titolo del libro e a chi lo aveva prestato.
Accadde un giorno che suonarono inaspettatamente alla porta. La ragazza corse ad aprire pensando che fosse il corriere che le avrebbe consegnato uno dei libri che aveva acquistato su internet e già pregustava la sua lettura e la sua bella mostra all’interno della biblioteca. Quando aprì la porta trovò invece un’amica che, sorridendo, le disse che le aveva portato un regalo per ringraziarla di averle prestato uno dei suoi preziosi libri. Le due si salutarono e la ragazza rientrò in casa e si recò nella sua biblioteca. Sistemò con cura il libro che le avevano appena restituito e si sedette infine sulla sedia per aprire il regalo. Ciò che trovò fu un libro. Niente di nuovo, penseranno in molti. La ragazza rimase invece di stucco: un libro? Che lei non aveva scelto, ne ordinato, ne per il quale aveva predisposto uno spazio tutto suo tra le mensole? Come doveva fare adesso? Senza neppure preoccuparsi di leggere il titolo o l’autore del libro cominciò a camminare pensierosa per la biblioteca riflettendo sul da farsi. Avrebbe dovuto risistemare tutta la libreria adesso! Come poteva inserire nella sua collezione un libro senza ordinarlo alfabeticamente o per genere? Non lo aveva neppure misurato per controllarne l’altezza! Dopo molti minuti di via vai per la stanza si prese la briga di osservare la copertina del libro. Il titolo non le diceva nulla, ne il nome dell’autore ma decise di iniziare a leggerlo. Si sedette sulla sedia e cominciò a sfogliare le prime pagine. Quando si fece sera la ragazza era ancora lì a leggere. La storia del nuovo libro le piaceva moltissimo, era completamente affascinata dalle vicende e dallo stile dell’autore che non si accorse che si era fatto tardi ormai, cosi decise di andare a letto portando con sè il libro. Continuò a leggere ancora per molto fino a quando sopraggiunse il sonno. Come poteva fare per il libro? Non poteva sistemarlo in biblioteca, non aveva un suo spazio. Non voleva neppure trattarlo senza riguardo visto e considerato che le piaceva cosi tanto. Guardandosi attorno notò il comodino accanto al letto, con tutti i suoi oggetti personali sistemati con cura. Con riluttanza poggiò il libro sul comodino e si mise a dormire.
Quando la mattina dopo si svegliò il libro era ancora lì. Dopo colazione la ragazza si mise nuovamente comodamente sul letto e riprese la lettura. Passò tutto il giorno a leggere. Quando lo finì si accorse che molto probabilmente era stato il più bel libro che avesse mai letto in vita sua. Era felice ed entusiasta. Quando si alzò meccanicamente per posarlo in biblioteca si ricordò di nuovo che non poteva. Forse, per una volta, osservando il comodino, pensò che avrebbe potuto far posto accanto al suo letto di un libro che non aveva preordinato.
Marco Magliozzi