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Psicoterapia di Coppia: a cosa serve e come funziona?

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La Psicoterapia di Coppia è una forma di psicoterapia pensata per le coppie che desiderano affrontare e risolvere delle difficoltà. Vediamo insieme a cosa serve e come funziona.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

La Psicoterapia di Coppia è una forma di terapia pensata proprio per le coppie che, per diversi motivi, stiano vivendo dinamiche conflittuali e desiderino quindi affrontare e risolvere tali difficoltà.

All’interno di un rapporto, infatti, non è raro che insorgano complicazioni, discussioni, litigi, incomprensioni, blocchi di qualsivoglia genere. Talvolta, superare queste sfide da soli sembra impossibile: ecco perché c’è bisogno della presenza di una terza persona, in questo caso un professionista, che sappia guidare i partner verso un nuovo benessere.

Psicoterapia di Coppia: a chi è rivolta?

Come intuibile dal nome, questa forma di psicoterapia è rivolta ai membri di una coppia. Chiunque stia vivendo una relazione può così rivolgersi a uno psicologo.

Non ci sono limiti legati all’età, all’orientamento sessuale, allo stato civile (quindi se coniugati o meno) e alla convivenza (quindi se si viva insieme o meno).

Quali difficoltà è possibile superare grazie alla Psicoterapia di Coppia?

Questo genere di percorso è utilissimo per superare difficoltà di vario genere, che tendenzialmente possono emergere durante una relazione. Vediamole insieme:

Non solo: la Psicoterapia di Coppia è funzionale anche per ottenere miglioramenti in rapporti già funzionanti. Non è detto, quindi, che sia necessario per forza risolvere problemi, ma i partner potrebbero decidere di evolvere ancora e raggiungere nuove vette di benessere e sintonia.

Psicoterapia di Coppia: quando iniziarla?

Molte persone sono convinte che i “panni sporchi vadano lavati in casa” e/o hanno la tendenza a chiedere aiuto solo quando toccano veramente il fondo. Questa scelta, questa convinzione, spesso di stampo culturale/sociale, comporta solo svantaggi.

Il consiglio spassionato è infatti quello di rivolgersi a un professionista il prima possibile, non appena ci si accorga che, solo con le proprie forze, non si riesca a risolvere la dinamica da affrontare.

I problemi non si risolvono per magia e le persone non cambiano solo perché noi lo vogliamo e soprattutto solo perché noi glielo chiediamo. Sarebbe un mondo meraviglioso, ma purtroppo non funziona così.

C’è bisogno di mettersi in discussione, capire che come evolvere come coppia e trovare il coraggio di farlo.

Cosa fare quando il partner non è d’accordo?

Può capitare, talvolta, che uno dei due partner non sia d’accordo a intraprendere un percorso di coppia.

In tal caso, il primo passo da fare è comprendere la motivazione di questa decisione. Come mai c’è questo diniego?

Iniziamo con il comunicare, in maniera chiara e “con il cuore in mano”, tutta la nostra sofferenza e le nostre difficoltà, senza accusare né puntare il dito. Parliamo di quanto stiamo male e di conseguenza i motivi per i quali vorremmo intraprendere un percorso terapeutico.

Inoltre, potrebbe essere che il partner abbia dei pregiudizi sulla figura dello psicologo: con delicatezza, aiutiamolo a smontarli, spiegandogli invece la reale funzione di un terapeuta di coppia.

Una scelta sensata è quella di contattare assieme lo psicoterapeuta e di effettuare una seduta di “prova”.

Se, infine, il nostro partner proprio non ne vuole sapere, è comunque possibile iniziare un percorso individuale, in ogni modo utilissimo per stare meglio con sé stessi e, indirettamente, portare tale benessere e maggiori consapevolezze all’interno del rapporto di coppia.

Differenza tra psicoterapia di coppia e mediazione familiare

Alcune persone confondono, pensando siano sinonimi, i termini Psicoterapia di Coppia e Mediazione Familiare.

Il mediatore familiare è un professionista, che può essere un avvocato o uno psicologo, che accompagna due persone che abbiano già deciso di lasciarsi in un percorso di separazione il più possibile pacifico e accomodante, evitando così conflitti ed eventuali cause legali.

Non svolge, dunque, un lavoro terapeutico, bensì ha il compito di guidare la famiglia nella negoziazione, facilitando la comunicazione.

Il ruolo dello psicologo nella terapia di coppia

Lo psicologo di coppia non è un giudice, un amico, un avvocato divorzista. Non dà consigli né tantomeno comunica ai partner se devono rimanere insieme o lasciarsi.

Il professionista aiuta i due membri della coppia a far emergere e mettere in luce tutte le dinamiche conflittuali, aiutandoli ad affrontarle, dando loro gli strumenti per risolverle.

Ha inoltre la funzione di arbitro neutro, che supporta i partner a comunicare efficacemente all’interno del setting terapeutico, soprattutto quando gli “animi si scaldano”.

Aiuta i due a “tradurre” le parole dell’altro, spesso veicolate con termini sbagliati o emozioni eccessive, permettendo così un confronto efficace e aumentando la sintonia e la reciprocità.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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