Scopriamo insieme come raggiungere con più facilità i nostri obiettivi, strutturandoli nel rispetto di 5 importantissime regole.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Ognuno di noi, in differenti contesti, si propone degli obiettivi da raggiungere, in ambito lavorativo, sentimentale, privato, sportivo e molti altri. Alcuni superano il traguardo… e altri no? Ma come mai? E’ solo una questione di capacità personali e di motivazione? Oppure c’è dell’altro?
Secondo la PNL (Programmazione Neurolinguistica) alla base di un mancato successo e conseguimento di un obiettivo, vi sarebbe principalmente una errata strutturazione dell’obiettivo stesso, espresso e progettato in maniera confusa, disfunzionale e troppo vaga.
“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, afferma un famoso proverbio.
Sempre la PNL ci parla infatti dell’obiettivo ben formato: un insieme di linee guida utilissime per formulare al meglio i nostri propositi.
Primo step: obiettivo espresso in positivo
Molto spesso le persone sanno cosa NON vogliono e sono molto vaghe su quello che realmente desiderano.
“Non voglio più stare male”, oppure, “non voglio più lavorare in quel posto!”, o ancora, “non voglio più vivere in quella città”.
Parlare a sé stessi in termini negativi, struttura dentro di noi un meccanismo di “fuga”: so cosa NON voglio e quindi mi applico solo per fuggire da quella determinata situazione, ma senza sapere dove andare.
La giusta domanda da porsi è invece la seguente: “cosa voglio?”, “cosa desidero?”, “a cosa aspiro?”.
E la risposta che ne consegue deve seguire una semplice regola, ovvero deve essere formulata in positivo, quindi senza contenere espressioni linguistiche in negativo, come ad esempio “non voglio…”.
Alcuni obiettivi espressi in positivo possono essere: “voglio ottenere quel determinato lavoro”, “voglio andare a vivere in quella X città”, “desidero smettere di fumare”.
Secondo step: obiettivo valutabile sensorialmente
Per essere effettivamente raggiungibile, un obiettivo deve anche essere valutabile sensorialmente. Ma cosa vuol dire? Significa che la persona che lo struttura deve poter immaginarlo nella propria mente utilizzando tutti i 5 sensi, nessuno escluso: deve quindi poterlo vedere, percepire, ascoltare, gustare e odorare addirittura.
Questo per due motivi principali:
- aiuta il nostro cervello a creare delle connessioni neuronali già funzionali per quel traguardo;
- rende l’obiettivo stesso più tangibile, quindi meno astratto, permettendo alla persona di “toccare con mano” l’effettivo risultato.
Prendiamo come esempio il proposito: “voglio smettere di fumare”.
- Cosa vedi nella tua mente? Come immagini te stesso senza più sigarette?
- Cosa ascolti? Cosa dici a te stesso di positivo? Come cambia la qualità dei tuo pensieri?
- Com’è la sensazione dell’aria pulita nei polmoni e del respiro profondo?
- Cosa senti a livello di percezioni corporee?
Terzo step: obiettivo sotto il proprio controllo
Affinché un obiettivo possa essere definito tale, esso deve essere sotto il nostro controllo. Cosa significa? Vuol dire che il suo raggiungimento deve essere compatibile con le risorse effettive che possiamo mettere in campo e che deve rimanere, il più possibile, sotto la nostra sfera di influenza.
“Voglio andare sulla Luna”, non è sotto il nostro controllo in quanto non possediamo le risorse necessarie per conseguire questo scopo.
“Voglio che il mio partner cambi”, non è un obiettivo ben formato: l’attenzione è rivolta a un altro essere umano e quindi, per definizione, fuori dal nostro controllo.
Un esempio valido è invece: “voglio acquistare una nuova auto e quindi, per ottenerla, mi impegno per mettere dei risparmi da parte“, oppure, “voglio cambiare lavoro, inizio a inviare curriculum e a contattare aziende che cercano personale“.
Quarto step: l’obiettivo mantiene i vantaggi dello stato attuale
Per rendere un obiettivo facilmente raggiungibile, esso deve preservare i vantaggi e i benefici dello stato presente di chi lo formula.
Per comprendere meglio questa affermazione, facciamo un esempio:
una persona che fuma abitualmente sigarette, anche se mette in atto un comportamento oggettivamente nocivo per la propria salute, inconsciamente ha la sensazione di avere dei benefici: un momento di relax, uno stacco dalla routine, un modo per scaricare lo stress, e così via.
Questi vantaggi che la sigaretta concede vanno quindi mantenuti anche nell’obiettivo formulato: le nuove abitudini acquisite dopo aver smesso di fumare dovranno conservare al loro interno questi benefici.
Quinto step: l’obiettivo deve essere ecologico
Con il termine ecologico, la PNL intende il rispetto delle dinamiche sociali e ambientali.
Un obiettivo ben formato, quindi, deve preservare il benessere della persona e di coloro che sono coinvolti, direttamente o indirettamente, nella realizzazione dell’obiettivo stesso.
Facciamo un esempio: “voglio acquistare una nuova auto che costa 20.000€”.
In che modo questo investimento impatterebbe sul mio benessere psicologico ed economico e su coloro che mi circondano? Mi ritroverei costretto a vivere in ristrettezze, a fare dei sacrifici, togliendo magari delle possibilità al mio partner o ai miei figli? Oppure, al contrario, posso concedermi questo regalo e continuare a vivere in maniera serena e agiata, senza nulla togliere a coloro che mi sono vicino?
Conclusioni
Strutturare un obiettivo ben formato è quindi di fondamentale importanza per ognuno di noi.
La nostra mente, immaginando sensorialmente e in maniera positiva uno scopo da raggiungere, si attiva mettendo in atto tutte le risorse necessarie!
Un valido consiglio è quello di scrivere, nero su bianco, il nostro proposito: formuliamolo bene, seguendo le linee guida di cui sopra, e vedrete che superare il traguardo sarà molto più facile.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.