Scopriamo insieme quali sono gli effetti salutari del mare sulla nostra psiche
A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Fin dall’antichità, il mare, le onde, l’azzurro dell’acqua, sono stati fonte d’ispirazione per poeti, scrittori, pittori, artisti di ogni genere. Il mare genera nell’essere umano, grazie alla sua profondità e immensità, una sensazione di benessere e ha sempre infuso un’energia positiva in ognuno di noi.
C’è chi lo ama alla follia, chi non lo preferisce, ma sono fuori discussione i suoi effetti benefici sulla nostra psiche.
Vediamoli insieme:
Il mare favorisce la creatività
Nella vita di tutti i giorni siamo costantemente bersagliati da numerosissimi stimoli esterni, come ad esempio il traffico, i clacson, telefoni che squillano, persone che parlano incessantemente, televisioni accese e così via. Il nostro cervello è quindi costretto a mantenere alta la soglia della concentrazione e questo riduce drasticamente le energie dedicate all’immaginazione e alla creatività.
Al mare, invece, questo non accade: ogni elemento è ben distinguibile, ogni stimolo è ben circoscritto e la nostra mente ha quindi a disposizione molta più libertà per essere in grado di creare e fantasticare.
Il movimento delle onde, la brezza marina, il canto degli uccelli, le imbarcazioni che passano, sono tutti elementi utili allo scopo.
Ovviamente, va da sé, che il ritrovarsi in luoghi molto affollati, ad esempio spiagge molto turistiche e piene di confusione, potrebbe comportare il risultato contrario.
Il mare favorisce la meditazione
Il mare è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: ha un colore, un suono, un odore, un sapore. Il suono delle sue onde, dolce e ritmato, il suo colore blu, azzurro o verde, il suo odore vivo e pieno di aromi, calmano la mente.
Tutti questi stimoli potenziano la comparsa di onde alfa nel cervello, tipiche del sonno. In questo caso, però, si presentano durante lo stato di veglia e di conseguenza facilitano il raggiungimento di una trance meditativa, utile per eliminare i pensieri e le sensazioni negative.
Il mare rilassa e riduce l’ansia
Il colore, il movimento e l’estensione del mare esercitano un effetto rilassante sul cervello e su tutto il sistema nervoso. L’enorme distesa d’acqua crea in noi una sensazione di tranquillità e di fiducia. L’assenza di luoghi “nascosti”, essendo tutto ben visibile, permette al cervello di rilassarsi, poiché non percepisce minacce o segnali d’allarme. Inoltre, l’acqua, per sua natura, è archetipicamente simbolo della vita: inconsciamente la percepiamo quindi come familiare e questo ci permette di abbandonarci a essa ancora di più, donandoci un senso di protezione.
Il mare blocca il caos nella mente
Molto spesso tendiamo a rimuginare, ovvero pensare continuamente agli stessi pensieri, quasi in maniera ossessiva. Questa modalità, purtroppo, non partorisce soluzioni, in quanto il tornare costantemente sulle stesse domande e sulle stesse risposte genera solamente inquietudine, dando il via a un circolo vizioso.
La presenza del mare ci aiuta a spezzare questo meccanismo: essendo un ambiente lontano dai nostri scenari quotidiani, con assenza di riferimenti alla nostra routine e alle nostre abitudini, gli stimoli che vengono generati da esso ci aiutano anche a esplorare nuove strade di pensiero e valutare alternative nella nostra mente.
Il mare migliora le prestazioni cognitive
L’ambiente in cui viviamo è carico di ioni, sia negativi che positivi. Si è scoperto che gli ioni positivi, come quelli che emettono la maggior parte dei dispositivi elettronici, drenano la nostra energia. Al contrario, gli ioni negativi, che sono presenti in grande quantità nel mare, generano uno stato di attivazione. Infatti, uno studio condotto presso il Mount Carmel College di Bangalore ha rivelato che gli ioni negativi hanno un effetto benefico sulla nostra performance cognitiva. I ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a diversi test di memoria, di attenzione e processo decisionale e hanno rilevato che le loro prestazioni si riducevano quando l’aria era piena di ioni positivi e aumentavano quando c’erano più ioni negativi. Un altro studio condotto presso l’Università della California ha rivelato che gli ioni negativi stimolano anche la produzione di serotonina nel cervello, una sostanza che ci aiuta a rilassarci e allo stesso tempo sentirci pieni di energia.
Il mare come ritorno alle origini
Già in tempi antichi, l’acqua è sempre stata associata alla vita. Del resto, noi nasciamo dall’acqua, cresciamo nel liquido amniotico che ci tiene al caldo e che ci protegge.
Andare al mare, quindi, è quasi un ritorno alle origini: la nostra mente, inconsciamente, lo percepisce come un’ambiente protettivo, calmo, sicuro.
Il nostro cervello riduce lo stato attivazionale di percezione dei pericoli e crea nuove connessioni neuronali.
Il mare è, da sempre, un universo che da secoli ha permesso ai popoli di incontrarsi e di viaggiare. Jung affermerebbe senza alcun dubbio che grazie ad esso ognuno di noi accede al grande e misterioso inconscio collettivo, in grado di connetterci alla storia dell’umanità stessa.
© Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari – 2021