Alcune parole fanno male come il dolore fisico: adesso c’è una spiegazione scientifica neurobiologica
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Ci sarà capitato moltissime volte di sentirci feriti a causa di una parola fuori posto, una frase velenosa o cattiva, che ci ha fatto male come se ci infliggesse un dolore fisico.
Ma come mai questo accade? Come mai una parola riesce a causare sofferenza?
La spiegazione neurobiologica
I ricercatori della Fondazione Giancarlo Quarta Onlus di Milano hanno dedicato moltissimi anni allo studio dell’effetto delle parole sulla mente.
La ricerca, denominata F.I.O.R.E. 2 (Functional Imaging of Reinforcment Effects) e realizzata in collaborazione con l’Università di Padova e il Padova Neuroscienze Center (PNC), si è focalizzata sull’analisi delle attivazioni cerebrali susseguenti l’ascolto di una parola o frase negativa.
Studiando i risultati delle risonanze magnetiche funzionali su un campione di 30 volontari sani, di entrambi i sessi e di età compresa tra i 19 e i 33 anni, sottoposti a stimoli di varia natura come ad esempio a immagini violente, parole offensive, atteggiamenti negativi, si è evidenziato come nel nostro cervello si attivino le aree appartenenti alla sfera cognitiva, emotiva e motoria, come se ci si preparasse alla fuga o all’attacco, come se si percepisse una minaccia psicofisica. Queste aree sono le stesse che si accendono quando si prova del dolore fisico, a dimostrazione di come anche le parole ostili possano far male.
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La violenza psicologica è una forma di violenza
Questo genere di ricerche supporta, ancor di più, il concetto che anche la violenza psicologica è una forma di violenza che ferisce, fa male, lascia dei segni, anche se invisibili sul corpo.
Minacce, offese, parolacce, svalutazioni, forme di controllo, sono solo alcuni esempi di come si possa far soffrire un’altra persona senza usare calci, pugni o spintoni.
Non servono per forza i lividi per dimostrare di star soffrendo.
Se senti di star vivendo una situazione pericolosa, fonte di malessere, magari a causa di un partner violento, colleghi che attuano mobbing o amici che ti bullizzano, chiedi aiuto. Non rimanere in silenzio.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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