Scopriamo insieme l’overthinking, ovvero una caratteristica di alcune persone che pensano troppo e negativamente, vivendo ansia e stress
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Il nostro cervello è una macchina che produce costantemente pensieri. E’ impossibile fermarlo. Questo flusso costante, se funzionale, ci aiuta a risolvere problemi, trovare soluzioni, prendere decisioni, generare nuove idee.
Purtroppo, in alcune persone, prende vita quello che, nel mondo della psicologia, viene comunemente denominato overthinking, letteralmente pensare troppo, ovvero un’eccessiva produzione di pensieri, maggiore rispetto a quelli necessari e, soprattutto, focalizzati su preoccupazioni, ansie e paure.
Caratteristiche dell’overthinking
La persona che soffre di overthinking pensa troppo, male e ripetutamente.
Il contenuto del pensiero, dunque, diviene eccessivo, focalizzato sul negativo e ciclico durante la giornata.
La mente è costantemente impegnata in un dialogo interiore, in cui si susseguono domande o preoccupazioni intrusive, difficili da “spegnere”.
L’overthinking viene alimentato da due dinamiche mentali, che prendono il nome di rimuginio e ruminazione:
- Rimuginio: concentrarsi eccessivamente su pensieri negativi, concatenandoli tra loro anche se razionalmente sono scollegati, anticipandosi conseguenze disastrose;
- Ruminazione: ripetersi costantemente lo stesso pensiero, nella maggior parte dei casi negativo.
Esempi possono essere: focalizzarsi troppo su un problema da risolvere, rimuginare su una scelta fatta, concentrarsi su un avvenimento passato o su un evento che dovrà verificarsi nel futuro, vivere dubbi costanti su una relazione di coppia, e così via.
Overthinking e sintomi
Chi soffre di overthinking vive sulla propria pelle anche una serie di sintomi, fisici e psicologici.
Non è raro, infatti, sperimentare mal di testa, dolori al collo o alla schiena, ansie, preoccupazioni, irritabilità, sbalzi d’umore, difficoltà a dormire e a concentrarsi.
Cause dell’overthinking
Nella maggior parte dei casi, l’overthinking è una dinamica psicologica tipica delle persone che già sperimentano disturbi d’ansia o comunque caratterizzate da una personalità di base ansiosa, da eccessivo perfezionismo e tendenza all’ipercritica.
Altre cause potrebbero essere la presenza di altri disturbi, come il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post traumatico da stress e i disturbi dell’umore.
A livello biologico, alcuni studi hanno rilevato che, chi soffre di overthinking, avrebbe una maggiore attivazione dell’amigdala, area del cervello coinvolta nella risposta emotiva e che quindi influenza il contenuto dei pensieri, alterandone la percezione.
Overthinking e psicoterapia
L’overthinking impedisce alla persona di stare nel qui ed ora, costringendola a vivere costantemente o nel passato o nel futuro, concentrandosi su pensieri ripetitivi e fonte di ansia e stress.
L’obiettivo della psicoterapia è quindi quello di aiutare il paziente a gestire al meglio questo costante flusso di pensieri, rallentare il rimuginio e la ruminazione, vivere più serenamente gli stati d’ansia e le preoccupazioni.
Durante il percorso verrà svolto anche un lavoro per comprendere se sussistono traumi del passato che in qualche modo possano aver generato questo disturbo e aiutare la persona a superarli.
Se senti di soffrire di overthinking o conosci qualcuno che ne soffre, chiedi aiuto a uno psicologo. Saprà sicuramente come aiutarti.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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