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Oggettofilia: innamorarsi di un oggetto

Scopriamo insieme l’oggettofilia, ovvero una parafilia che porta una persona a innamorarsi o fare l’amore con uno specifico oggetto.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Pochi giorni fa Sarah, una ragazza tedesca di 23 anni, ha raccontato al Mirror di essersi fidanzata con una riproduzione in miniatura di un Boing 737, il famoso aereo intercontinentale.

Storie di questo genere, nelle quali una persona si innamora o fa l’amore con uno specifico oggetto, non sono rare.

Erika, una donna francese, nel 2008 ha raccontato di essersi follemente innamorata della Torre Eiffel e di essersi fidanzata con essa.

Nathaniel, un ventisettenne americano, si è invece innamorato della sua Chevrolet Monte Carlo Rossa, che ha battezzato con il nome di Chase.

Amanda, una donna inglese, si è addirittura sposata con un lampadario nel 2018.

Questa dinamica psicologica prende il nome di oggettofilia.

Cos’è l’oggettofilia?

L’oggettofilia è un particolare tipo di parafilia. Per parafilia si intende un interesse sentimentale e/o sessuale diverso da quello provato generalmente per un partner umano, maturo e consenziente.

Come suggerisce il termine, l’oggettofilia consiste dunque nel provare attrazione sentimentale o sessuale verso uno specifico oggetto.

Le cause dell’oggettofilia

Secondo gli studiosi, questo particolare tipo di parafilia potrebbe nascere da due differenti variabili.

L’oggettofilia è una malattia?

Assolutamente no. Essendo una parafilia che non prevede il coinvolgimento di persone non consenzienti e non provoca danno ad alcuno, essa rappresenta unicamente un orientamento sentimentale e/o sessuale e non andrebbe dunque ne curata, ne criticata, ne bollata come sbagliata.

Allo stesso tempo, essa potrebbe però evolvere in un disturbo parafilico nel caso la persona, in assenza dell’oggetto specifico, ne soffra e non riesca più a provare alcun tipo di attrazione sentimentale o sessuale, provando malessere emotivo e psicologico, che potrebbe sfociare anche in altre difficoltà.

In tal caso, è suggeribile consultare un professionista psicoterapeuta, meglio se anche sessuologo, così da affrontare al meglio questa problematica.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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