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Nostalgia del Lockdown: ma come è possibile?!

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Secondo recenti studi, molte persone rimpiangono il periodo del lockdown, provando malinconia e nostalgia. Ma come mai?

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Il 5 maggio 2023 l’OMS ha dichiarato ufficialmente terminata la pandemia Covid-19. Impossibile, in ogni caso, dimenticare i tre anni di preoccupazioni, ansie, paure, cambiamenti radicali negli stili di vita, quarantene, lockdown, malattie e, ahimè, per alcune famiglie anche gravi lutti.

Nonostante non sia stato un periodo facile per la storia umana, alcune persone provano al giorno d’oggi sentimenti di nostalgia e malinconia, soprattutto riguardo i primi mesi del 2020, nei quali molti di noi sono stati costretti a vivere l’esperienza del lockdown, rintanandosi nelle proprie case, lontani da amici e parenti, circondati dalla costante paura che qualcosa potesse accadere in qualsiasi momento.

Non solo: è ormai cosa nota di come il periodo Covid abbia, purtroppo, generato in tantissime persone problematiche psicologiche, quali ansia, aggravamento della sensazione di solitudine, depressione, attacchi di panico, disturbi nella sfera sociale, aumento delle dipendenze, compromettendo quindi notevolmente la salute mentale collettiva.

Ma come mai, quindi, alcuni provano questa apparentemente inspiegabile nostalgia per il lockdown?

Lockdown: gli aspetti positivi

Potrà sembrare un controsenso, ma molte persone hanno vissuto il lockdown come un periodo molto positivo per la loro vita.

Secondo recenti studi psicologici, condotti dalle psicologhe cliniche Micheline Maalouf e Carla Marie Manly, grazie alla quarantena è stato possibile:

Per la prima volta, nella vita, non fare nulla è stato considerato accettabile.

Lockdown come occasione per riprendere in mano la propria vita

Secondo le due psicologhe conduttrici della ricerca, molte persona hanno vissuto il lockdown come una grande occasione per riprendere in mano la propria vita.

Ridotte, o addirittura eliminate, le ansie sociali, le costanti preoccupazioni di dover essere sempre performanti e i sensi di colpa legati alla sfera relazionale, è stato possibile porre il focus esclusivamente sui propri bisogni, spesso messi in secondo piano.

Ecco che, quindi, in tanti hanno cambiato vita, scoprendo di avere hobbies e passioni dapprima nascosti, di aver sempre desiderato una carriera lavorativa differente o di sentire la mancanza per alcune persone, prima di allora date per scontate.

Cosa impariamo da tutto ciò?

Inutile girarci attorno: nessuno dovrebbe rimpiangere il lockdown, soprattutto se causato da una grave pandemia.

In ogni caso, è impossibile non considerare come, per alcune persone, tutto questo sia servito per evolvere e crescere come individui, effettuando dei grandi cambiamenti.

Forse è proprio questo che dovremmo imparare: non c’è bisogno di attendere altri isolamenti, quarantene o disastri mondiali per metterci in discussione come esseri umani e prendere in mano la nostra vita.

Possiamo farlo sempre, ogni giorno.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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