Il Natale, con il suo spirito natalizio, lascia tracce nel nostro cervello, attivando specifici neurotrasmettitori e stimolando diverse aree cerebrali.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Pranzi e cene infinite, riunioni di famiglia, incontri con parenti e amici che non vediamo da molto tempo, passeggiate per le strade piene di decorazioni natalizie, l’ansia perché tutto vada bene, le aspettative dei regali che riceveremo o che doneremo: questo è il Natale e, volente o nolente, tutto ciò attua delle modifiche nel nostro cervello. Vediamole insieme.
Natale fonte di benessere
In coloro che percepiscono il Natale come una fonte di gioia, attraverso la sua magia e il cosiddetto spirito natalizio, si attivano maggiormente i neurotrasmettitori della dopamina e serotonina, i famosi ormoni del benessere.
Il rilascio di dopamina invoglia le persone a ricercare stimoli piacevoli, mentre la serotonina amplifica i sentimenti di appartenenza e di cura verso ciò che ha importanza per noi, come ad esempio una casa, una persona a noi cara e così via.
Nel nostro cervello, infine, si è osservato anche un incremento dell’attività cerebrale delle aree implicate con la spiritualità e il riconoscimento delle emozioni delle espressioni facciali.
Natale fonte di stress
Il Natale, ahimè, per alcune persone potrebbe anche essere fonte di stress, ansie e preoccupazioni: preparazioni di pranzi e cene, acquisti dell’ultimo minuto, aspettative che tutto possa andare per il verso giusto. Tutto ciò genera una specifica risposta cerebrale, con rilascio di adrenalina e cortisolo, gli ormoni dello stress. Questi due ormoni esercitano una profonda attività sull’ippocampo, influenzando negativamente la memoria e il multitasking.
Natale fonte di amore
“A Natale si è tutti più buoni”, si usa spesso dire. E’ vero, anche da un punto di vista cerebrale. Il nostro impegno verso il prossimo, infatti, che sia un regalo o che sia un semplice atto di gentilezza, riduce l’impatto degli ormoni dello stress, la fatica e incoraggia la ripetizione di questo circolo virtuoso.
Inoltre, nelle occasioni di convivialità si attiva il cosiddetto ormone dell’amore, ovvero l’ossitocina, che aumenta in noi la sensazione di calore e affetto verso il prossimo e ci invoglia a prenderci cura degli altri, rinsaldando anche, ove necessario, rapporti da troppo tempo freddi e distanti.
Riflessioni
Il Natale, in un modo o nell’altro, influenza la nostra mente: ci rende più buoni e gioiosi o, al contrario, esaspera già presenti stati d’ansia e carichi di stress. La nostra preparazione mentale e il nostro atteggiamento sono dunque fondamentali: predisporsi a queste festività con pensieri negativi, basse aspettative, paure o convinzioni limitanti, altro non farà che ingigantire il tutto e, molto spesso, confermare tutte le nostre preoccupazioni.
Al contrario, una predisposizione positiva, con cuore e animo aperto, lascerà che lo spirito natalizio possa entrare in noi e il nostro cervello (come visto) farà il resto, rendendoci il Natale ancora più bello.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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