Secondo una recente ricerca, la musica contribuisce al miglioramento della salute mentale in maniera significativa. Scopriamo insieme cos’è la musicoterapia.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
L’essere umano ha da sempre utilizzato le arti come forma terapeutica: la musica, ad esempio, rappresenta un mezzo eccellente per permettere un sano flusso delle emozioni, per scacciare via i pensieri negativi, per rilassarsi e per ricaricarsi.
Infatti, secondo una recente ricerca condotta in Italia da BVA DOXA, che ha coinvolto 1000 partecipanti di un’età compresa dai 18 ai 40 anni, la musica contribuisce in maniera significativa al miglioramento della salute mentale. Analizziamola insieme.
I risultati della ricerca
Stando ai risultati della ricerca, il 90% dei partecipanti afferma come la musica migliori il proprio benessere mentale. Inoltre, il 66% la usa per rilassarsi o per distrarsi, mentre il 63% la ascolta per migliorare il proprio umore.
Il 64% preferisce canzoni/testi gioiosi, il 48% melodie calme e il 45% canzoni romantiche/d’amore.
Altro dato significativo riguarda la partecipazione ai concerti o eventi musicali: il 63% degli intervistati afferma che condividere questi momenti con altre persone rappresenti un importante opportunità di inclusione sociale, aumentando così il benessere mentale.
Infine, il 48% dei giovani dichiara di suonare abitualmente o di aver suonato almeno una volta uno strumento musicale: un dato in crescita, molto positivo.
La musicoterapia
La musicoterapia è una disciplina olistica che utilizza la musica con fini terapeutici. La si può applicare nell’ambito medico, psicologico, sociale, educativo, ricreativo e molto ancora.
Da un punto di vista psicologico, la musicoterapia è utilissima per supportare il percorso terapeutico intrapreso, facilitando il raggiungimento degli obiettivi. Grazie alla musica, il paziente entra infatti a contatto con le proprie emozioni, la propria interiorità e migliorando in generale la qualità della vita.
Esempi pratici sono l’utilizzo in gravidanza, nei reparti di medicina oncologica, durante le cure palliative, geriatriche e durante le sessioni di psicoterapia.
Nelle scuole viene utilizzata con scopi educativi, così da aiutare il bambino a sviluppare un equilibro emotivo sano.
Musicoterapia e disturbi psicologici
Negli ultimi anni, sempre più psicologi si fanno affiancare da musicoterapeuti così da aiutare il paziente a superare vari disturbi psicologici.
La musicoterapia si è rivelata, infatti, un ottimo supporto alla psicoterapia per la risoluzione di disturbi d’ansia, insonnia, afasia, stati d’animo depressivi, attacchi di panico, disturbi dell’umore in genere.
Il consiglio dello psicologo
Ascoltare musica in maniera costante, soprattutto se rilassante, è un ottimo modo per calmarsi, allentare le tensioni quotidiane, mandar via i pensieri negativi. Strutturare questa sana abitudine giornaliera, magari la sera prima di andare a dormire, può divenire un ottimo modo per chiudere al meglio la giornata e dormire in maniera più serena, riducendo i risvegli notturni.
Evitiamo, quando possibile, canzoni troppo “attivanti” (come metal o rock) quando siamo già carichi oppure canzoni troppo tristi e “deprimenti” quando siamo già abbattuti. La musica deve contribuire al miglioramento del nostro stato d’animo, non al suo peggioramento. Potrebbe sembrare una considerazione ovvia, ma purtroppo molte persone si lasciano inconsciamente influenzare dall’umore del momento e scelgono determinate canzoni proprio in base a quello.
Infine, la musica è un ottimo supporto per le pratiche meditative, come l’autoipnosi. L’importante è scegliere brani strumentali (senza parole), così da non distrarre la mente, oppure magari suoni rilassanti della natura, come pioggia, onde del mare, fuoco del camino e così via.
Se sei interessato/a al mondo della musicoterapia, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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