Mercoledì è la nuova serie tv Netflix che sta facendo parlare di sé: analizziamola da un punto di vista psicologico.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
La famiglia Addams è il nome con il quale vengono identificati un gruppo di personaggi di fantasia, nati dal genio creativo di Charles Addams, disegnatore statunitense che nel 1938 pubblicò una serie di vignette in stile dark humour, parodia del genere horror che in quel periodo stava spopolando al cinema e nei romanzi.
L’idea ebbe un grande successo, tanto che vennero poi prodotti fumetti, serie televisive, film, cartoni animati e videogiochi.
L’ultima apparizione è molto attuale: su Netflix è infatti disponibile da qualche settimana la serie tv Mercoledì, rivisitazione del famoso regista Tim Burton e avente come protagonista Mercoledì Addams, ovvero la figlia primogenita di Morticia, fascinosa dark lady sempre pallida e vestita di nero, e Gomez, un distinto gentiluomo.
Di cosa parla Mercoledì? (senza spoiler)
Mercoledì Addams (interpretata da Jenna Ortega, il cui ruolo le sembra davvero cucito addosso), è un’adolescente ribelle e confusa che cerca di trovare la propria identità in un mondo che spesso la respinge. Espulsa da numerose scuole “normali” a causa dei suoi atteggiamenti ostativi e aggressivi, viene infine costretta a frequentare un istituto scolastico un po’ particolare: la Nevermore Academy, che accoglie ragazzi e ragazze reietti, con poteri sovrannaturali.
Mercoledì si troverà presto a fare i conti con molte sfide: il rapporto di amore e odio con i suoi genitori, le difficoltà a fare amicizie e costruire sani rapporti sociali, il suo spirito ribelle che la porterà a respingere ogni forma di regola.
La ragazza si troverà fin da subito coinvolta in una serie di oscuri segreti che la scuola nasconde e da qui prenderà piede la trama di tutta la serie.
Il profilo psicologico di Mercoledì
Mercoledì è una ragazza che estremizza pregi e difetti del suo carattere.
Un’adolescente di un’oscura bellezza, profondamente acculturata, capace di citare a memoria versi di poemi e romanzi di ogni genere letterario, campionessa di scherma e di arti marziali, dotata di grande intuito, ingegno e ottima retorica.
Contemporaneamente, Mercoledì ha gravi difficoltà relazionali: incapace a stabilire rapporti sani con gli altri, cerca inconsciamente sempre il conflitto, disapprova le regole, mette a tacere volontariamente i propri sentimenti ed emozioni, il suo sguardo è perennemente serio e malinconico. Prova disgusto per ogni forma di piacere e disdegna le persone che esprimono la loro gioia.
Veste sempre di nero, tanto che la preside della scuola decide di farle indossare un’uniforme scolastica ad hoc.
Mercoledì cerca di destreggiarsi nella complessità dell’adolescenza: questa dinamica ben si evince nel rapporto conflittuale con la madre, che la ragazza percepisce come colei che cerca di costringerla a ricalcare le sue orme. Inoltre, a causa delle sue peculiarità, viene spesso rifiutata e allontanata dai suoi coetanei, tranne quei pochi che cercano di capirla e trovano il modo giusto di relazionarsi con lei.
Allo stesso tempo, deve anche imparare ad accettare sé stessa e la sua unicità, nonostante le pressioni della società che cerca di farla conformare a preconfezionati ideali di normalità.
La serie di Netflix offre quindi allo spettatore una profonda riflessione sulla psicologia dell’adolescenza e sulla lotta per l’indipendenza e l’accettazione di sé.
Tim Burton e la salute mentale
Il produttore della serie, il famoso regista Tim Burton, ha molto a cuore il tema della salute mentale.
Tim Burton è infatti cresciuto in una famiglia disfunzionale, nella quale ha spesso sofferto di solitudine ed è stato bullizzato. Queste esperienze hanno influenzato la sua arte e il suo stile unico, che esplora temi come l’isolamento e la non conformità.
Inoltre, Burton ha dichiarato di soffrire di disturbi dell’umore, come la depressione e l’ansia, difficoltà che vengono proiettate sui personaggi da lui creati, come ad esempio Mercoledì Addams.
Mercoledì e il tema del bullismo
Un tema che risalta nella serie è anche quello del bullismo. Mercoledì è una ragazza che attira le attenzioni soprattutto di coloro che disdegnano il “diverso”. Durante la storia, infatti, non sono pochi gli episodi nei quali la protagonista è costretta a respingere le aggressioni dei bulli, dei violenti, di tutti coloro che la giudicano e la bollano come sbagliata.
E, da qui, nasce un interessante paradosso: Mercoledì è un personaggio che si sta facendo amare. Da qualche giorno, moltissimi ragazzi e ragazze cercano di imitarla (vedasi la scena del ballo della scuola che sta spopolando sui social) o si vestono o truccano come lei. Ma pochi si accorgono, e qui sta il bello, che stanno elogiando un’ideale di ragazza che fino a qualche tempo fa sarebbe tranquillamente stata identificata come “sfigata”, “diversa”, “da allontanare”, molto probabilmente bullizzata.
Un’interessante dinamica, che ci fa capire come i canoni di giusto e sbagliato siano spesso variabili, che la bandiera del pregiudizio gira come gira il vento, che soffia guidato dagli attuali tormentoni social o da quello che viene percepito come bello sul momento.
Mercoledì, inoltre (e per fortuna), rappresenta anche una ragazza che sa difendersi, che sa tenere a bada i bulli e che difende la propria identità con le unghie. Per questo, andrebbe sicuramente elogiata.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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