Il Manifesting è un nuovo trend di TikTok: una forma di meditazione praticata dai più giovani con risultati, purtroppo, discutibili. Vediamolo insieme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Il nuovo trend del Manifesting si sta diffondendo sempre di più su TikTok.
Ma di cosa si tratta?
Con oltre tre miliardi di hashtag, il Manifesting è una nuova moda meditativa “fai da te”, che si basa sul presupposto: “se puoi sognarlo, puoi farlo!”.
Una forma di meditazione, quindi, che ha l’obiettivo di far sì che si realizzino i nostri desideri e i nostri obiettivi.
Ma come funziona?
Come ogni esercizio meditativo, è necessario concentrarsi, lasciarsi andare a un flusso positivo, evitare di farsi influenzare da pensieri negativi, angosce e preoccupazioni e, infine, proiettarsi felici nel presente, con in mano il proprio desiderio da voler realizzare.
Il tutto si basa, quindi, sulla famosa legge dell’attrazione: più mi concentro sul positivo, più sarò in grado di attirarlo a me.
Ma funziona per davvero?
I pericoli del Manifesting
Ahimè, non tutto è oro ciò che luccica.
E’ vero che la psicologia ci insegna a coltivare il pensiero positivo, ma stiamo attenti alle estremizzazioni.
Estraniarsi dal negativo, senza mai considerarlo, anzi rifuggirlo, non è mai costruttivo. I pensieri negativi trovano sempre il modo di rientrare nella mente, dalla porta di servizio.
Le vere tecniche meditative, quelle serie, effettuate in psicoterapia, si basano sull’accettazione e la trasformazione della negatività, non sull’eliminazione della stessa.
Il rischio è di illudersi che tutta debba andar bene per forza. E poi? Cosa accadrebbe in caso di fallimento?
Il parere degli esperti
Secondo gli esperti del settore (me compreso), escludendo dalla meditazione tutti gli elementi negativi si rischia di aumentare il senso di frustrazione e la paura del fallimento.
Non solo: la meditazione deve includere anche tutti quegli elementi oggettivi e indipendenti dalla nostra volontà, anche se non ci piacciono. E’ quello il vero segreto: accettare, fare pace e infine rielaborare tutto ciò che ci fa soffrire. Non far finta che non esista.
Proiettarsi felici nel presente e nel futuro: funziona?
Proiettarsi felici nel presente e nel futuro è una tecnica meditativa utilizzata anche in psicoterapia.
Il presupposto teorico si basa su studi neuroscientifici: il cervello, anche nell’immaginazione, attiva le medesime aree e rafforza le stesse reti neuronali, come se stessimo vivendo realmente una data situazione.
Ecco perché è molto utile proiettarsi nel presente e nel futuro con positività, così la nostra mente possa già prepararci a quell’eventualità e rafforzarsi in tal senso.
Attenzione, però! Questo non vuol dire avere il potere di trasformare le cose!
Nessuno ha questo potere, nessuno può controllare gli eventi, soprattutto quelli fuori dal nostro controllo.
Il segreto risiede nel dar vita a un atteggiamento propositivo, aperto al cambiamento e pronto ad affrontare eventuali ostacoli.
E il fallimento? Come gestirlo?
Il fallimento è un’opzione che non va scartata ma inserita nel ventaglio delle possibilità future.
Ciò non vuol dire attirarlo a sé, tutt’altro, bensì effettuare un sano e maturo esame di realtà: non potendo controllare tutte le variabili, ma solo quelle esclusivamente sotto la mia gestione, e anche attivando il migliore atteggiamento del mondo, devo comunque considerare che esista una probabilità che le cose possano andare diversamente da quanto preventivato.
La mia concentrazione è focalizzata, in ogni caso, sul pensiero positivo e, contemporaneamente, accetto serenamente che qualcosa possa andare storto.
In questo modo riduco al minimo il pericolo della frustrazione e la paura del fallimento. Fa parte del pacchetto.
“Io do comunque il massimo, vediamo come va. Se dovesse andar bene, meglio. Se dovesse andar male, sono pronto a dare di più la volta successiva”.
In sintesi: praticare il Manifesting è sbagliato?
Anche in questo caso, evitiamo le estremizzazioni.
In qualità di psicologo, sono sempre contento quando un social viene utilizzato per fornire nuove pratiche di benessere e, quindi, con uno scopo positivo e non distruttivo (come, purtroppo, alcune volte accade).
Parallelamente, le tecniche “fai da te” hanno ovviamente luci e ombre. Non essendo validate da studi e ricerche, rischiano di non aiutare completamente la persona a raggiungere il risultato sperato, di illuderla e di aumentare lo stato di malessere, a causa della frustrazione e del fallimento.
Se siete davvero interessati alla meditazione, all’autoipnosi e alle visualizzazioni guidate, potete tranquillamente contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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