“Prima, da persona non felice e da persona che dormiva poco, facevo veramente fatica a perdere peso, nonostante fossi seguita da un nutrizionista. Oggi che sono più serena, non solo dormo di più ma per me è molto più facile essere motivata a seguire una dieta, mangiare il giusto, senza ripiegare le mie insofferenze sul cibo. Quando non ero felice sembrava che ogni cosa che mangiavo, anche l’aria, mi facesse ingrassare. Io so solo che se un tempo avessi mangiato quanto sto mangiando adesso, peserei 10 kg in più. Ad oggi, invece, mi concedo di mangiare pizza, patatine e di bere un po’ di birra, e non prendo nemmeno di 1 kg. Il buon umore influisce sicuramente. Adesso che è tutto più tranquillo riesco a seguire una dieta, un regime alimentare “controllato” e va tutto decisamente meglio”.
W., 36 anni
Dimagrire è una trasformazione che coinvolge interamente la persona: non solo il corpo ma anche la psiche, le relazioni con gli altri, la consapevolezza di sé. Limitarsi a un approccio fisiologico, chimico e metabolico, potrebbe non bastare. Quante volte sentiamo di persone (o magari sarà capitato anche a noi stessi qualche volta), che nonostante la dieta non riescono a dimagrire, o magari riescono a farlo all’inizio ma dopo un periodo perdono la motivazione per proseguire?
Forse dovremmo rivoluzionare l’idea di programma dimagrante, andando a scoprire quali sono le dinamiche mentali che agiscono dentro di noi e che ci impediscono di raggiungere il peso che vorremmo e, successivamente, quali risorse potenziare per portare avanti la dieta e mantenere il nostro peso ideale.
Ho trovato un interessantissimo articolo su repubblica.it, scritto da una collega, che parla proprio di questo.
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