Scopriamo oggi come si solidifica un rapporto di coppia nel tempo: dall’innamoramento all’amore maturo
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Poesie, romanzi, film, serie-tv, cartoni animati, ci hanno negli anni abituato a relazioni d’amore struggenti, romantiche, profonde, nelle quali i due protagonisti affrontano numerosi ostacoli e, alla fine, riescono finalmente a realizzare il loro sogno di stare insieme.
Purtroppo, nella vita di tutti giorni, questo rappresenta davvero la più piccola percentuale dei casi.
L’amore, in realtà, vive delle fasi ben precise che dipendono da diverse variabili come il tempo della relazione, la maturità del rapporto e l’individualità dei singoli partner.
Molto spesso ci si impantana in uno degli step, non si riescono a superare alcune difficoltà, i propri “demoni” interiori prendono il sopravvento.
Altre volte, invece, il tutto prosegue in maniera molto naturale e la coppia riesce così a solidificarsi, anche se con qualche compromesso.
Vediamo, dunque, da un punto di vista psicologico e neurochimico le varie fasi dell’amore.
Fase 1: l’innamoramento
E’ una questione di chimica. Già, brutto da dire, forse poco romantico, ma il nostro cervello svolge un ruolo fondamentale. In questa fase, il cuore ha davvero poco spazio. Quando due persone si incontrano per la prima volta oppure si rivedono dopo tanti anni, scatta qualcosa: ossitocina, estrogeni, serotonina, testosterone, dopamina: gli “ormoni dell’amore”. Tutte queste molecole vengono rilasciate dall’organismo e questo è il segnale inoppugnabile dell’innamoramento.
Questa fase è caratterizzata dal desiderio, dall’attrazione e da una strana sensazione di benessere; diventiamo improvvisamente “egoisti” e ciò che vogliamo è trascorrere il nostro tempo con l’altro il quale, se ricambia il nostro interesse, non fa altro che assecondare la produzione degli ormoni.
Durante l’innamoramento i difetti dell’altra persona non vengono presi in considerazione e si cerca di vivere questa esperienza senza farsi troppe domande scomode: c’è poco spazio per la razionalità e anzi funziona tutto così bene proprio perché questo amore è così immaturo ed emotivo.
Fase 2: la disillusione
La fase 2 è la fase degli interrogativi! Si cominciano a notare difetti dell’altro, ci si chiede se lui/lei potrebbe davvero far parte del nostro futuro, ci si rende conto di essere due persone diverse, con bisogni differenti e con la necessità di spazi individuali oltre che di coppia.
Uno dei rischi è quello di sentirsi meno amati e, questo, ci rende ancora più desiderosi di attenzioni che però arrivano con minor frequenza.
I partner, letteralmente, si disilludono. Molto di ciò che hanno sperimentato durante l’innamoramento deve fare i conti con la realtà.
Questo step è fondamentale: molte coppie si infrangono su questo scoglio, non riescono a superarlo e quindi si sgretolano.
Peggio ancora, se la disillusione non viene elaborata ma la coppia decide di stare assieme forzatamente (ad esempio a causa di pressioni familiari o altri fattori), tutto ciò potrebbe portare a grosse frustrazioni, ferite emotive profonde, rabbia accumulata che, nei casi più gravi, potrebbe sfociare anche in violenze.
La soluzione per superare questa fase è l’accettazione: bisogna imparare a vedere il partner per ciò che è e non per ciò che vorremmo che fosse, lavorando sulla nostra pretesa di volerlo cambiare a tutti i costi.
Fase 3: l’equilibrio
Se la coppia riesce ad arrivare alla fase 3 ciò significa il raggiungimento di una prima reale stabilità, grazie anche alla strutturazione di abitudini (più o meno funzionali) e una routine che genera tranquillità.
Durante questa fase si crea anche una proto-progettualità: i partner si sentono abbastanza sicuri da poter, quanto meno pensare, di investire sul futuro e su progetti insieme.
Il sentimento dell’amore si evolve e accoglie al suo interno un mix di sensazioni: protezione, unione e gioia.
I due partner, nel tempo, iniziano a sentirsi una coppia e parlare con il “noi”.
Inoltre, durante questa fase si dà il via alle sperimentazioni, così da consolidare l’equilibrio e metterlo alla prova: si creano spazi dedicati al singolo e non solo alla coppia, si cerca più tempo per sé, si avanzano richieste dirette o indirette e si comincia a sperimentare concretamente se la persona al nostro fianco possa essere effettivamente quella giusta.
Fase 4: l’amore maturo
Questa fase, fondamentale, rappresenta la vittoria della coppia. Se i due partner riescono a superare indenni (seppur con difficoltà) le prime 3 fasi, allora è possibile parlare di amore maturo.
La relazione trova un suo equilibrio duraturo, nel quale esiste sia il “noi” ma anche le individualità, che non vengono sopraffatte da un rapporto simbiotico patologico: non si sta insieme per necessità o per soddisfare i bisogni dell’altro, ma perché si crede in un progetto condiviso e nell’arricchimento reciproco.
Il livello di sintonia cresce: gli sguardi bastano per parlarsi e si è in grado di poter interpretare pensieri e comportamenti dell’altro senza bisogno di parole.
Le energie emotive, mentali e fisiche investite sono talmente tante che, in maniera naturale, la nostra mente farà in modo di rafforzare sempre più il legame e farlo funzionare in modo naturale.
In questa fase, gli “ormoni dell’amore” non condizionano più la nostra visione dell’altro. L’amore diventa quindi maturo e racchiude al suo interno progettualità, condivisione, sintonia e complicità.
Fase 5: cambiare insieme
La fase 5, in realtà, va intesa come una costola della fase 4. “Amore maturo” e “cambiare insieme” devono andare di pari passo: la vita è ricca di imprevisti, cambi di programmi, stravolgimenti.
La coppia deve quindi accettare l’idea di essere in continua evoluzione, senza divenire statica.
L’evoluzione del singolo deve avvenire assieme all’evoluzione della relazione: bisogna imparare ad accettare i compromessi, amarsi nonostante le avversità.
La fase 5 è anche quella, in cui, l’amore si trasforma in senso di responsabilità, senso di appartenenza a una famiglia, necessità di costruire, realmente, qualcosa nel futuro assieme al proprio partner.
Conclusioni
“E vissero felici e contenti” è una bellissima frase, romantica, intensa, evocativa. Al suo interno, però, come abbiamo visto, sono racchiusi questi 5 delicati passaggi, per nulla banali, per nulla ovvi, che rappresentano delle vere e propri sfide da superare.
Bloccarsi in uno dei 5 step è molto frequente: avvalersi di uno psicologo-psicoterapeuta potrebbe essere utile per vincere tali difficoltà, soprattutto quando vedono protagonisti i vissuti interiori di ognuno dei partner, traumi infantili e/o adolescenziali, i rapporti irrisolti con i genitori o con ex, paure o altre dinamiche inconsce.
Non basta dunque un cavallo bianco e un castello per trasformare l’innamoramento in amore maturo. Anche una Biancaneve e il suo principe hanno purtroppo discusso, litigato, pianto, provato rabbia, frustrazioni, delusioni, per poi vincerle, superarle e restare uniti per la vita.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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