Il Genderseason è una nuova modalità di vivere la sessualità e la propria identità di genere, percependosi più femminili o mascolini a seconda della stagione dell’anno.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Negli ultimi giorni, sui social è emerso un nuovo termine: genderseason o genere di stagione.
A usarlo la prima volta è stata Dee Withnell, una tiktoker che si definisce fluida e non binaria, ovvero non appartenente a uno dei due generi sessuali, maschile o femminile.
Per comprendere bene il concetto, dobbiamo prima di tutto chiarire cosa si intenda per identità di genere.
Identità di genere
Con il termine identità di genere ci riferiamo al sentito profondo, emotivo e psicologico di una persona, nel suo percepirsi appartenente al genere maschile, femminile o non binario.
L’identità di genere può quindi sia essere “in linea” con il genere sessuale biologico sia non esserlo: un individuo può così sentirsi donna nel corpo di un uomo o viceversa.
E’ altresì importante differenziare questo concetto da quello dell’orientamento sessuale, che invece identifica l’attrazione sentimentale e sessuale verso uno specifico genere.
- Eterosessuale: attrazione verso il sesso opposto.
- Omosessuale: attrazione verso lo stesso sesso.
- Bisessuale: attrazione verso entrambi i sessi.
Identità sessuale e orientamento sessuale possono quindi combinarsi, dando vita al modo soggettivo di vivere le relazioni e la sessualità di ogni singola persona.
Il Genderseason o Genere di Stagione
Secondo Dee Withnell sarebbe dunque possibile, per alcune persone, cambiare la propria identità di genere a seconda delle stagioni. Nel suo caso, lei (uso il pronome lei per semplicità, non sapendo quale pronome preferisca che si usi) si sentirebbe più mascolina in estate e più femminile in inverno.
Le stagioni, quindi, andrebbero a influenzare il percepire la sessualità, il modo di vestirsi (più da uomo o più da donna), atteggiamenti e comportamenti.
Genderseason: realtà o una teoria “ridicola”?
Secondo molti utenti, il genderseason sarebbe una trovata ritenuta ridicola, un termine utilizzato per attirare l’attenzione. E’ normale, per alcuni, che le stagioni influenzino il proprio modo di vestire: in inverno si ha la possibilità di indossare abiti più femminili, mentre in estate spesso si preferisce la “comodità” degli abiti maschili, ma non perché ci si senta effettivamente maschi.
Molte altre persone, al contrario, hanno sostenuto la teoria di Dee Withnell, condividendo le loro esperienze e scrivendo che, come lei, vivono la stessa dinamica stagionale.
Che sia vero o no, dunque, non possiamo saperlo. Indubbiamente le stagioni, il clima, il meteo, hanno un’innegabile influenza sul nostro corpo e sulla produzione di ormoni: magari un giorno la scienza potrà dimostrare come tutto questo comporti, in persone predisposte, una differente percezione della propria identità sessuale.
In ogni caso, è giusto sottolineare come ognuno di noi viva la propria sessualità e il proprio percepire la propria identità di genere in un modo assolutamente soggettivo, incriticabile e inattaccabile. L’importante è stare bene con sé stessi e nel rispetto degli altri.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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