FORTUNA? SFORTUNA? CHI LO SA
Un’antica storia popolare cinese narra di un anziano contadino che viveva con il suo unico figlio adolescente in un villaggio di montagna. Gli abitanti del villaggio avevano l’abitudine di riunirsi ogni sera, dopo il calar del sole, nella grande casa del capo villaggio per condividere la loro giornata, per raccontare storie o per comunicare nuovi accadimenti. Un giorno accadde che, a causa di una tempesta, un albero cadde rompendo il recinto dove il contadino teneva il suo unico cavallo. Il cavallo, appena vide una possibile via di fuga, scappò via. A sera, quando tutti si riunirono, il contadino raccontò l’accaduto e tutti, quasi in coro, gli risposero: “il cavallo è fuggito via? E ora come farai, non potrai più arare la terra. Che sfortuna!”. Ma il contadino rispose: “Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa”.
Qualche giorno dopo, quando il mal tempo terminò, il contadino si svegliò come sempre di buon ora per iniziare a lavorare i suoi campi e, con immensa sorpresa, trovò che il suo cavallo era tornato, portando con se… una cavalla. Senza pensarci due volte il contadino, aiutato dal figlio, chiuse il recinto. Adesso aveva non uno, ma due cavalli. A sera, quando tutti si riunirono, il contadino raccontò l’accaduto e tutti, quasi in coro, gli risposero: “due cavalli? Sei proprio fortunato. Da averne zero ad averne due. Che fortuna!”. Ma il contadino rispose: “Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa”.
Il mattino seguente il contadino ed il figlio si alzarono come sempre di buon ora. Il ragazzo chiese al padre se poteva domare il nuovo cavallo per poi addestrarlo e usarlo nel lavoro nei campi. Il padre acconsentì ma quando il ragazzo cercò di salire in sella al cavallo venne sbalzato via e cadde, rompendosi una gamba. A sera, quando tutti si riunirono, il contadino raccontò l’accaduto e tutti, quasi in coro, gli risposero: “tuo figlio si è rotto una gamba? E ora come farai? Dovrai fare tutto il lavoro da solo! Hai due cavalli ma sei da solo! Che sfortuna!”. Ma il contadino rispose: “Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa”.
Passarono le settimane e nel regno scoppiò la guerra civile.
Un giorno un soldato imperiale fece visita al villaggio per arruolare tutti gli uomini e i ragazzi che potessero combattere. Ovviamente, a causa della gamba rotta, il figlio del contadino non fu reclutato. A sera, quando tutti si riunirono, il contadino raccontò l’accaduto e tutti, quasi in coro, gli risposero: “tutti i nostri figli sono partiti per la guerra! Il tuo invece no, è rimasto a casa! Come sei fortunato!”. Ma il contadino rispose: “Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa”.
Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari