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FOMO è un acronimo che identifica una paura molto comune tra gli adolescenti, ovvero quella di restare disconnessi. Vediamola insieme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Negli ultimi quindici anni, con la diffusione a macchia d’olio di smartphone, dispositivi digitali e social network, gli esperti hanno notato un grave aumento, soprattutto tra gli adolescenti, di un fenomeno psicologico chiamato FOMO.
L’acronimo, in inglese fear of missing out, che possiamo tradurre letteralmente con paura di perdersi qualcosa, è stato reinterpretato in Italia dagli psicologi con l’espressione paura di restare disconnessi: di cosa parliamo nello specifico?
FOMO: la paura di restare disconnessi
La FOMO si manifesta come un persistente timore di essere esclusi da esperienze sociali, sia nella vita reale sia online.
Chi ne soffre vive emozioni negative, principalmente legate all’idea di non far parte del flusso di informazioni e interazioni quotidiane, il che può innescare un circolo vizioso di ansia, tensione e bisogno compulsivo di connettersi.
Navigare, ad esempio, sui social network o interagire con le app di messaggistica anche senza uno scopo ben preciso, diventano così modalità inconsce per alleviare questa paura e vivere la sensazione di essere in qualche modo collegati agli altri.
FOMO: i sintomi principali
Vediamo insieme i sintomi principali della FOMO:
- Provare ansia e paura all’idea di non essere connessi o collegati agli altri;
- La preoccupazione costante di essere lasciati fuori da attività sociali;
- Bisogno incessante di navigare sui social network, mettendo likes, reaction, scrivendo commenti, così da far percepire la propria presenza e sentirsi connessi agli altri;
- Interagire sui gruppi whatsapp, telegram o altre app di messaggistica, anche senza uno scopo preciso, per percepire la presenza di altre persone e far sentire la propria;
- Controllare spesso lo smartphone per vedere se sono arrivati messaggi o notifiche.
FOMO: le cause principali
Ma cosa causa la FOMO, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani adulti?
Secondo gli studiosi, questa paura nascerebbe sia da caratteristiche individuali sia da fattori sociali.
Cause individuali:
- Bassa autostima;
- Insicurezza;
- Problemi d’ansia;
- Comorbidità con altre problematiche: dipendenza da internet, dipendenza da smartphone, dipendenza da WhatsApp, disturbi d’ansia conclamati.
Cause sociali:
- L’onnipresenza dei dispositivi smart e dei social network, che rende costante la possibilità di confrontarsi con le vite degli altri.
Il consiglio dello psicologo
Chi vive la FOMO può iniziare a prendersi cura di sé stesso e attuare un processo di cambiamento, cominciando dalla qualità dei propri pensieri e dalla gestione delle emozioni:
- Maggiore consapevolezza: comprendere i momenti in cui la paura si attiva, prenderne atto e appuntarsi le cause scatenanti;
- Entrare in contatto con le emozioni: imparare a sentire le proprie emozioni senza cercare di “spegnere” l’ansia attraverso comportamenti disfunzionali, come l’uso compulsivo dei social network;
- Coltivare pensieri nuovi e positivi: lavorare per migliorare l’immagine di sé e sviluppare un dialogo interno più costruttivo;
- Ridimensionare l’utilità dei social network e delle app di messaggistica: ricordare che Facebook, Instagram, TikTok, Whatsapp, sono solamente strumenti, utili per tenerci in contatto con il prossimo, ma assolutamente non indispensabili per farci sentire connessi agli altri;
- Svolgere attività “offline”: praticare sport, uscire con amici, passeggiare all’aria aperta, così da alleggerire gli stadi d’ansia con modalità sane.
FOMO e terapia
Per alcune persone, la FOMO rischia di divenire davvero invalidante e difficile da gestire, trasformandosi nel tempo in un vero e proprio disturbo o in una forma di dipendenza.
Prima che ciò accada, è più che consigliato rivolgersi a uno psicologo-psicoterapeuta, che sappia aiutarci a superarla.
Grazie all’aiuto di un professionista si potrà infatti lavorare sulla qualità dei propri pensieri, sull’ansia, sulla paura di sentirsi disconnessi, imparando a utilizzare al meglio smartphone, dispositivi digitali e i social network.
Se soffri di FOMO, o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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