Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi dell’alimentazione
Marzo 15, 2024 By Marco MagliozziIl 15 marzo di ogni anno, ricorre in Italia una giornata nazionale dedicata ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Di cosa parliamo nello specifico?
La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla è stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione Mi Nutro di Vita, che da anni si occupa di prevenzione, sensibilizzazione e cura dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DNA). L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni a causa della bulimia.
Nel 2013, inoltre, il Ministero della Salute ha incluso i DNA tra le priorità relative alla tutela della salute mentale in quanto problema di salute pubblica in costante aumento e ha
Il 15 marzo di ogni anno, ovvero il giorno della scomparsa di Giulia, possiamo fermarci un attimo a riflettere su cosa siano questi disturbi e che incidenza abbiano a livello globale.
I disturbi dell’alimentazione: cosa sono?
Per disturbo dell’alimentazione, o disturbo alimentare o disturbo del comportamento alimentare, si intende un insieme di comportamenti disfunzionali che ruotano attorno all’ingerimento del cibo e al controllo del peso corporeo e che danneggiano sia la salute fisica sia quella psicologica. Si hanno infatti gravi ripercussioni sulle proprie capacità relazionali, difficoltà emotive, problemi nello svolgimento delle normali attività sociali, lavorative, e complicazioni mediche.
I disturbi dell’alimentazione più diffusi sono:
- Anoressia nervosa;
- Bulimia nervosa;
- Disturbo da alimentazione incontrollata;
- Disturbo dell’alimentazione non altrimenti specificato;
- Una serie di sottocategorie.
L’incidenza dei disturbi alimentari nel tempo
Negli anni, si è assistito a un preoccupante aumento delle diagnosi di disturbi alimentari.
Secondo la Dott.ssa Laura Dalla Ragione, coordinatrice del tavolo tecnico sui DNA del Ministero della Salute, i nuovi casi diagnosticati in Italia sono arrivati, nel 2023, a 1,6 milioni, rispetto ai 680mila del 2019 e ai 300mila del 2000.
Partendo proprio dall’anno 2000, il numero complessivo di persone affette da queste patologie raggiunge così quota 3 milioni.
Altro dato preoccupante riguarda l’età: si assiste a un aumento di incidenza nella fascia 10-13 anni del 20%. Un esordio troppo precoce, che comporta serie ripercussioni sullo sviluppo fisico e mentale dell’adolescente.
I primi segnali: quando allarmarsi?
Vediamo insieme quali sono i primi segnali sintomatologici che potrebbero accendere un campanello d’allarme.
- notevole riduzione del peso in un breve lasso di tempo;
- mancata volontà di aumentare il peso corporeo, seguendo diete ferree, senza aver consultato un dietologo o nutrizionista;
- stato di digiuno o semi-digiuno;
- auto-procurarsi il vomito dopo aver mangiato;
- abbuffate incontrollate ripetute in maniera costante, diverse volte alla settimana;
- attività fisica estenuante ed eccessiva, pur di perdere peso;
- utilizzo di lassativi o diuretici;
- cambiamento repentino del carattere o dell’umore: da allegri e solari, si diventa chiusi e spenti;
- riduzione delle relazioni sociali.
A chi rivolgersi in caso di necessità?
Nel caso in cui la persona coinvolta volesse chiedere aiuto, o magari i genitori di un figlio minorenne richiedessero supporto, è possibile rivolgersi al proprio medico/pediatra di fiducia o a uno psicoterapeuta, che valuteranno la situazione e il livello di gravità.
E’ possibile anche contattare il numero verde nazionale «Sos disturbi alimentari» 800.180.969, anonimo e gratuito, attivo da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 21.
Un disturbo alimentare richiede un approccio integrato e multidisciplinare: monitoraggio medico, educazione alimentare e psicoterapia.
La psicoterapia, nello specifico, è di fondamentale importanza in quanto aiuta la persona a ristabilire una sana assunzione del cibo, a raggiungere un peso salutare, a identificare e monitorare le proprie abitudini errate e fornisce strumenti idonee per cambiarle.
Inoltre, insegna a gestire lo stress e i problemi, così da migliorare le proprie relazioni sociali e in generale il proprio umore.
Se pensi di soffrire di un disturbo alimentare o conosci qualcuno che ne sta soffrendo, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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