Per ergofobia si intende una paura irrazionale nei confronti del lavoro, degli obblighi e degli impegni personali. Vediamola insieme.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Con il termine ergofobia ci riferiamo a una paura irrazionale, costante e immotivata nei confronti della sfera lavorativa: in questo ambito rientrano gli obblighi professionali, gli incarichi che ci vengono affidati, gli impegni personali, il recarsi sul luogo di lavoro, affrontare un colloquio di assunzione e così via.
La parola deriva dal greco ergon (lavoro) + phobos (fobia).
Sintomi principali dell’ergofobia
L’ergofobia si manifesta generalmente nella sfera lavorativa ma può estendersi anche nell’ambito scolastico o negli impegni personali.
I sintomi principali sono:
- malessere, ansia, attacchi di panico all’idea di dover recarsi sul luogo di lavoro;
- angoscia, paura, attacchi di panico all’idea di dover affrontare un colloquio di assunzione;
- paura di non saper lavorare o svolgere un compito;
- angoscia e paura riguardanti il proprio futuro lavorativo;
- paura di commettere errori e di essere giudicato dal capo o dai colleghi.
La paura di sbagliare può creare una spirale di ansia e di timore, a causa della quale la persona tenderà sempre più a evitare qualsiasi situazione lavorativa, portandolo a richiedere aspettative per malattia, ferie forzate, addirittura il licenziamento.
I sintomi, inoltre, possono anche manifestarsi a livello fisico, con un quadro molto simile a quello degli attacchi di panico e dei disturbi d’ansia;
- tachicardia;
- sudorazione eccessiva;
- respiro corto o affannoso;
- mal di testa;
- problemi intestinali;
- nausea;
- vertigini.
Le cause principali dell’ergofobia
Le cause dell’ergofobia possono essere molteplici e multifattoriali:
- Bassa autostima;
- Eccessivo carico di aspettative personali o genitoriali legate al lavoro e al raggiungimento degli obiettivi;
- Disturbi d’ansia o d’attacco di panico preesistenti;
- Esperienza di una situazione fortemente traumatica legata al lavoro;
- Presenza di altre fobie, come la glossofobia (paura di parlare in pubblico), la fobia sociale (paura di essere giudicati), odofobia (paura di viaggiare), amaxofobia (paura di guidare l’auto).
Conseguenze negative sul lungo periodo
Se l’ergofobia non viene trattata, il rischio è quello di sviluppare nel tempo altre complicanze, che potrebbero ancora di più aggravare la situazione clinica e peggiore la qualità della vita.
- Evitamento: il soggetto potrebbe abbandonare la carriera lavorativa, rifugiandosi nel proprio “luogo sicuro”, evitare di svolgere incarichi per paura di sbagliare, finendo per sviluppare una vera e propria esclusione sociale;
- Controllo compulsivo: pur di evitare l’errore e il giudizio e per tenere a bada la paura, l’individuo potrebbe sviluppare delle forme di controllo compulsivo delle proprie attività, organizzando ad esempio nei minimi dettagli il lavoro, aumentando così la dimensione dell’ansia e peggiorando la sintomatologia;
- Sviluppo di altre patologie: l’individuo potrebbe sviluppare altri quadri clinici patologici, come ad esempio il disturbo ossessivo compulsivo, disturbo d’ansia cronico, disturbo da attacchi di panico, disturbi depressivi, altre fobie.
Ergofobia e terapia
La cura principale per l’ergofobia è la psicoterapia.
Grazie all’aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta, il paziente impara a gestire i sintomi ansiosi, la paura e il timore di sbagliare. Viene svolto un lavoro di approfondimento e di introspezione, necessario per comprendere i meccanismi disfunzionali e scoprire le eventuali cause del problema, come ad esempio rielaborare un trauma vissuto.
La psicoterapia fornisce inoltre utilissimi strumenti per tenere a bada la tensione, il timore e trovare la forza e le energie per recarsi sul luogo di lavoro e svolgere eventuali incarichi.
Nei casi più gravi, ovvero quando i sintomi diventino talmente invalidanti da ridurre fortemente la qualità della vita della persona, è possibile rivolgersi a un medico-psichiatra che affiancherà lo psicoterapeuta, proponendo anche un supporto farmacologico.
Se soffri di ergofobia, o conosci qualcuno che ne soffre, puoi contattarmi.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Nell’ottica di una sana ed etica diffusione della cultura, si invita a citare la fonte e l’autore di questo articolo nel caso si desideri condividere – in tutto o in parte – il contenuto.