Vi siete mai chiesti cosa succede nel cervello quando non facciamo nulla, ad esempio quando siamo fermi con “la testa fra le nuvole” o quando riposiamo? Scopriamo la Default Mode Network.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Generalmente, quando la mente è impegnata in un compito, come un lavoro, uno studio, un dialogo con una persona, si attivano determinate aree cerebrali, adibite allo svolgimento di quella specifica azione.
Ma vi siete mai chiesti cosa succede nel nostro cervello quando siamo fermi a non far nulla, come quando siamo con “la testa fra le nuvole”, quando riposiamo sul divano, quando dormiamo oppure quando beviamo una tazza di caffè appena svegli, ancora intorpiditi?
Apparentemente, potremmo pensare che in questi casi la nostra mente entri in uno stato di ibernazione o standby, come un computer che si disattiva quando inutilizzato per tanti minuti.
Una specie di risparmio energetico, utile per ricaricarci e per affrontare la giornata.
In realtà, il nostro cervello è tutt’altro che spento! Anzi, al contrario, è molto attivo e mette in moto quella che i neuroscienziati chiamano Default Mode Network, che possiamo tradurre con rete (neuronale) in modalità predefinita.
Cos’è la Default Mode Network?
Il termine Default Mode Network è stato coniato nel 2001 dal neurologo Marcus Raichle.
In pratica, quando siamo privi di un focus dell’attenzione, come ad esempio un compito da svolgere, si attiva questa particolare modalità di funzionamento, che ricopre il ruolo di pilota automatico della mente.
I neuroscienziati hanno scoperto, grazie a diversi studi basati sul neuroimaging, come si accendano numerose aree del cervello, mostrando un’attività neuronale molto elevata: nella Default Mode Network sono infatti coinvolti il cingolo posteriore, il precuneo, le cortecce prefrontali e temporali, le aree adibite alla memoria, al pensiero, alle emozioni e all’introspezione.
Pertanto, è scientificamente appurato come sia impossibile “stare senza far niente” o “non pensare”: il nostro cervello è sempre attivo, anche quando non lo usiamo volontariamente.
Ma a cosa serve la Default Mode Network?
Ma a cosa ci serve avere il cervello sempre attivo, anche quando stiamo senza far niente o stiamo riposando?
Durante questi momenti di “pausa”, il nostro cervello dà il via ad alcuni processi interni, come ad esempio la riflessione, l’introspezione, la pianificazione, la costruzione di scenari ipotetici, l’elaborazione di eventi o di emozioni.
Una specie di “manutenzione interna” utile per mettere a posto delle cose, per lavorare autonomamente su di sé e per integrare informazioni mancanti, aggiungendo pezzi, come in un puzzle.
Il Default Mode Network è anche importante per sviluppare la nostra creatività, portando la mente ad alimentare intuizioni o soluzioni alternative.
Default Mode Network e ansia
Attenzione, però. La troppa introspezione e riflessione potrebbe anche portare alcune persone ad amplificare pensieri negativi, sintomi ansiosi o simil depressivi.
Il Default Mode Network, in questi casi, azionerebbe un circolo vizioso nel quale i contenuti ansiosi e già di per sé negativi potrebbero ingigantirsi, indirizzando la mente verso una modalità che viene definita, in psicologia, di mind wandering o overthinking.
In questi casi, è importante che la persona impari a gestire tali contenuti, saper veicolarli verso il positivo e trasformarli quando serve.
Se quando sei a riposo, o senza far nulla, i tuoi pensieri sono indirizzati sempre verso ansie, preoccupazioni, negatività, rimorsi, rimpianti, futuri catastrofici o un passato che ancora oggi ti pesa e ti condiziona, forse è il caso di uscire da questa spirale e imparare a far pace con la propria mente.
Se sei in difficoltà, chiedi aiuto a uno psicoterapeuta.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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