Scopriamo insieme la storia di Cesare Cremonini, famosissimo cantautore italiano, che ha sofferto di schizofrenia ed è riuscito a sconfiggerla.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Cesare Cremonini, famosissimo cantautore italiano, è stato proprio ieri (3 febbraio 2022) il super-ospite della terza serata di Sanremo 2022, deliziandoci con i suoi brani di successo.
Eppure, nonostante la sua brillante esibizione, l’apparenza non deve ingannarci: la sua vita non è stata facile, Cesare Cremonini racconta di aver vissuto momenti difficili, dei periodi tremendi caratterizzati dalla presenza di quello che lui stesso definisce un “mostro”, una figura estranea che lui ogni giorno sentiva nel petto, premere da dentro, salire fin sopra nella gola. Gli sembrava quasi di vederlo, come se fosse una presenza oscura e reale: un mostro dalla pelle verde, braccia corte e appuntite, gambe corte e pelose.
Usando le sue stesse parole, egli sentiva la sensazione di avere dentro “un essere deforme che che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua”.
Infine, parlando con uno psichiatra, Cremonini scoprì di star soffrendo dei primi sintomi di schizofrenia.
Cos’è la schizofrenia?
La schizofrenia è un disturbo psicopatologico caratterizzato dall’insorgenza, da almeno 6 mesi, di due o più di questi sintomi:
- psicosi (perdita del contatto con la realtà),
- allucinazioni (false percezioni),
- deliri (falsi convincimenti),
- linguaggio e comportamento disorganizzati,
- appiattimento dell’affettività (manifestazioni emotive ridotte),
- deficit cognitivi (compromissione del ragionamento e della capacità di soluzione dei problemi),
- malfunzionamento occupazionale e sociale.
Le cause del disturbo
Ancora oggi, purtroppo, la causa specifica è sconosciuta.
Gli esperti, e le ricerche scientifiche in merito, concordano sul fatto che i 4 fattori scatenanti principali siano:
- predisposizione genetica,
- complicazioni intrauterine, pre-natali o durante il parto,
- infezioni virali del sistema nervoso centrale,
- traumi infantili gravi, ad esempio l’abbandono.
I soggetti con un parente di primo grado affetto da schizofrenia hanno un rischio di manifestare il disturbo pari a circa il 10-12%, in confronto all’1% di rischio della popolazione generale. I gemelli monozigoti presentano una concordanza del 45% circa.
I fattori di stress ambientali contribuiscono a innescare l’esordio o la recidiva del disturbo: traumi, uso di sostanze, perdita del lavoro, termine di una relazione sentimentale, allontanamento dalla famiglia per motivi di studio/lavoro, stress lavorativo, sono solo alcuni esempi delle principali cause socio-ambientali.
L’ossessione per la musica
Tornando a Cremonini, lo psichiatra che lo ha preso in cura ci racconta di come la patologia del cantante sia scaturita dal suo tremendo stile di vita, caratterizzato da un’ossessione feroce per la musica. Sempre chiuso in studio, anche la domenica. Smise di tagliarsi la barba e i capelli e iniziò a nutrirsi solo di pizza e cibo spazzatura, arrivando a pesare quasi cento kg.
Questi comportamenti patologici reiterati nel tempo, focalizzati esclusivamente sulla musica e sullo scrivere testi di canzoni, fecero sì che, nel giro di due anni, nel cantante si manifestassero i primi sintomi di schizofrenia. Questa ossessione prese letteralmente vita, assumendo le sembianze di un mostro che viveva nel suo corpo.
Dalla schizofrenia si può guarire?
Dalla schizofrenia si può guarire? Sì, ma purtroppo con molta difficoltà e la possibilità di riapparizione dei sintomi, anche a distanza di anni, è molto alta.
Inoltre nei casi più gravi, e soprattutto in quelli diagnosticati con molto ritardo, le probabilità di successo sono ancora più basse e l’obiettivo diventa quello di “contenere” i sintomi e insegnare ai pazienti come conviverci.
E’ assolutamente fondamentale, quindi, che il disturbo venga diagnosticato al più presto e che il trattamento, multidisciplinare, sia quanto più possibile immediato e mirato.
Nello specifico, le principali cure si basano su:
- assunzione di farmaci antipsicotici (la cui tipologia e dosaggio può variare a seconda della gravità del disturbo),
- percorso psicoterapeutico,
- riabilitazione sociale e assistenzialità all’interno di strutture ad hoc (soprattutto nei casi più gravi, nei quali vi è una compromissione del funzionamento sociale).
Come anticipato, la recidiva dei sintomi è sempre dietro l’angolo. Dalla schizofrenia, spesso, non si esce mai definitivamente, ma le persone sono costrette a conviverci per moltissimi anni, a volte per tutta la vita, cercando di mantenere il più possibile uno stile di vita sano, sereno e lontane da fonti di stress che potrebbero far riaffiorare il disturbo. Inoltre, è sempre consigliato rimanere a stretto contatto con degli specialisti, quali psichiatri e psicoterapeuti.
L’uscita dal tunnel di Cremonini
Così come racconta il cantante, il percorso riabilitativo che ha dovuto seguire si è basato su un trattamento psicofarmacologico, un percorso di psicoterapia e, come egli stesso spesso sottolinea, sul ritrovare un sano contatto con la natura, attraverso lunghe passeggiate nei boschi.
Camminando, anche per chilometri, Cremonini è riuscito a mettere a bada quel mostro orribile che sentiva dentro.
“Ho scoperto i sentieri di collina. E mi sono ribellato all’eccesso di attenzione per tutto quel che proviamo, all’idea impossibile di poter esprimere ogni cosa, di comunicare questa slavina di emozioni da cui siamo colpiti”.
Purtroppo, ancora oggi, il mostro ogni tanto si fa sentire, anche se, fortunatamente, da presenza “visiva” si è trasformato nel tempo in una sensazione, in un qualcuno o qualcosa che ogni tanto “chiacchiera” dentro di lui. E, quando accade, il cantante si rimette in cammino, nuovamente, per ritrovare la serenità.
L’importanza della psicoterapia
L’obiettivo della psicoterapia nella schizofrenia consiste nell’insegnare ai pazienti a comprendere e gestire la propria malattia, ad assumere i farmaci secondo le prescrizioni e a gestire più efficacemente lo stress.
La psicoterapia fornisce sostegno e informazioni circa la natura della malattia, promuove le attività adattive e si basa sull’empatia e su una profonda comprensione dinamica della schizofrenia. Molti pazienti hanno bisogno di un sostegno psicologico empatico per adattarsi a quella che è spesso una malattia cronica, che può limitare in modo sostanziale il loro funzionamento sociale anche per molti anni o tutta la vita.
La schizofrenia? Uno stigma sociale ancora presente
Purtroppo, ancora oggi nel 2022, chi soffre di un disturbo psicopatologico viene bollato, o si auto-definisce, un “pazzo”, un “matto”, un “malato di mente”.
Il mio appello, così come quello di tutta la comunità scientifica che si occupa di disturbi mentali, è quello di smetterla di pensare che dallo psicologo, dallo psicoterapeuta o dalla psichiatra ci vadano i “pazzi”.
Smettiamola di usare questa parola che ha il sapore antico dello stigma sociale, dell’insulto.
La mente può ammalarsi come qualsiasi altro organo del corpo umano, può avere bisogno di cure come qualsiasi altro organo e, quindi, può guarire.
Il mio augurio è che la storia di Cesare Cremonini, al di là del fatto che possa piacere o non piacere come artista, possa essere di ispirazione per tante persone che stanno soffrendo a causa di un disagio mentale.
Se state attraversando un momento difficile, non rassegnatevi, parlatene con una persona qualificata: insieme, ritroverete la strada di casa.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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