Scopriamo insieme un nuovo modo di comunicare: la Comunicazione Non Violenta (CNV) di Rosenberg
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
L’essere umano, per sua natura, è costantemente coinvolto in relazioni sociali attraverso le quali mette in atto molteplici modalità e strategie comunicative.
La comunicazione, quindi, è alla base del contatto con altri individui.
D’altronde, accade che spesso nascano conflitti, incomprensioni, disguidi, litigi: questo perché ognuno di noi è portatore di una serie di convinzioni, valori di vita e modalità di comunicazione proprie, che possono urtare con chi abbiamo di fronte.
Gli esempi sono moltissimi: discussioni all’interno del rapporto di coppia, problematiche con colleghi di lavoro, litigi tra fratelli o con altri parenti, e così via.
Esperienze di contrasti si riscontrano sin dalla tenera età, soprattutto quando si entra nell’ambiente scolastico, una vera e propria novità per un bambino: maestri/e e i nuovi compagni di classe rappresentano infatti un mondo estraneo, ricco di possibili conflitti.
Ecco perché è necessario, fin da subito, insegnare un modello di comunicazione empatico, assertivo ed efficace: la Comunicazione Non Violenta. Ma di cosa parliamo?
La Comunicazione Non Violenta
La comunicazione non violenta (CNV), definita anche comunicazione empatica, o comunicazione collaborativa o linguaggio giraffa, è un modello di comunicazione sviluppato dallo psicologo Marshall Rosenberg negli anni ’70.
Brillante allievo dello psicologo umanista Carl Rogers, Rosenberg mise a punto un processo comunicativo che aveva come obiettivo concentrare l’attenzione su ciò che realmente ognuno di noi prova, sulle proprie emozioni e sull’effetto che gli altri hanno su di noi.
La Comunicazione non violenta è definita anche come “linguaggio giraffa” poiché si riferisce a uno dei pupazzi-marionette che Rosenberg utilizzava nei suoi seminari e conferenze, in giro per il mondo, per spiegare i metodi di comunicazione efficaci. Rosenberg scelse questo animale perché il suo lungo collo gli permette di avere un’ampia visione e per il fatto che ha un cuore molto grande, il più grande tra i mammiferi della terra.
La Comunicazione Non Violenta si basa su tre aspetti:
- Auto-empatia, l’ascolto di sé stessi
- Empatia, ascolto dell’altro
- Auto-espressione onesta, esprimere autenticamente il proprio sentire e i propri bisogni
Questo modello comunicativo si basa sull’idea che gli esseri umani ricorrono alla violenza (verbale o fisica) quando non sono in grado di riconoscere i propri bisogni e non riescono quindi a soddisfarli. Queste modalità sono inoltre apprese dalla cultura, dalla famiglia e dalla società di appartenenza.
Ecco perché Rosenberg, ma come lui anche tutti gli psicologi oggigiorno, ritenne necessario attuare un vasto programma di sensibilizzazione e prevenzione, attraverso molteplici attività aventi l’obiettivo di insegnare questa nuova modalità comunicativa non violenta, basata sull’autoanalisi dei propri bisogni e sull’espressione sana degli stessi
Il metodo della CNV si struttura in 4 tappe:
- OSSERVAZIONE SENZA GIUDIZIO: osservo, vedo, sento e percepisco me stesso e gli altri, senza esprimere giudizi
- SENTIMENTI ED EMOZIONI: cosa provo? Quali emozioni o sentimenti sto vivendo? Come posso esprimerli?
- BISOGNI: qual è il mio bisogno adesso? E’ un bisogno sano ed etico?
- RICHIESTE: esprimere il proprio bisogno agli altri, in maniera empatica e costruttiva
Come possiamo intuire si tratta di un “metodo basato sulla gestione equilibrata e consapevole” del nostro linguaggio per comunicare in maniera sincera e assertiva con gli altri, comunicando i propri stati d’animo e i nostri bisogni senza bisogno di criticare, aggredire o giudicare, oltre che su un metodo costruito su una profonda auto-consapevolezza dei propri stati emotivi.
Lavorare su queste modalità di relazione può darci quindi la possibilità di far crescere, in ambito comunicativo, la competenza di non reagire d’impeto, ma di ponderare le situazioni, mettendosi nei panni dell’altro e dialogando in maniera meno conflittuale e più etica. Davvero un bellissimo obiettivo per tutti noi e le persone che ci circondano.
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© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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