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Hai caldo? Ripeterlo continuamente peggiora solo le cose!

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Inizia l’estate e comincia davvero a far caldo! Lamentarsi, però, peggiora solo le cose e di certo non aiuta a star meglio.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

Con l’inizio dell’estate sono salite anche le temperature e il tasso di umidità.

Si fa fatica a dormire la notte, si suda più del dovuto, l’aria diventa irrespirabile, non sono rari capogiri e momenti di fatica.

Il tutto rischia anche di aumentare i livelli di stress e di tensione, rendendoci più nervosi e poco inclini alla pazienza e al dialogo.

Molte persone, purtroppo, reagiscono al caldo lamentandosi: “che caldo!”, “non ce la faccio più”, “sto sudando!”, ed espressioni simili.

Tali esclamazioni, ahimè, altro non fanno che peggiorare le cose. Eh no, non è per sentito dire: c’è una spiegazione scientifica!

La differenza tra temperatura effettiva e percepita

In meteorologia, la temperatura effettiva rappresenta la misurazione (oggettiva) della temperatura reale dell’aria, registrata tramite appositi termometri.

Per temperature percepita, invece, ci riferiamo alla sensazione (soggettiva) di caldo o di freddo avvertita da una persona.

Partendo dalla temperatura effettiva (universale, quindi valida per tutti), si uniscono a questa anche i livelli di umidità dell’aria, la velocità del vento e la capacità di termoregolazione di ognuno di noi.

Di conseguenza, anche se la temperatura effettiva sia oggettiva, ognuno di noi potrebbe percepire più caldo o meno caldo di altri.

Cos’è la termoregolazione?

Per termoregolazione (od omeostasi interna) si intende la capacità di un sistema biologico di regolare la propria temperatura interna, così da mantenerla il più possibile costante, indipendentemente dal clima e dalla temperatura effettiva esterna.

Ad esempio: se fuori abbiamo 35 gradi, il nostro corpo (termoregolandosi) farà in modo di attivare tutta una serie di meccanismi (come il sudore) tali da mantenere, inalterata, la temperatura interna.

Al contrario, nel caso ci siano pochissimi gradi (quindi molto freddo), il nostro corpo concentrerà la maggior parte del flusso sanguigno verso l’interno (dove ci sono gli organi) e invierà ai muscoli il “comando” dei brividi, così da riscaldarci.

Da cosa dipende la termoregolazione

La termoregolazione dipende da una serie di fattori:

Moltissimi studi hanno dimostrato come la termoregolazione sia infatti influenzata anche da variabili di natura psico-emotiva, come ansia, stress e lo stato emotivo.

Ricercatori come Piedmont (1983), Raynaud et al (1984), Van Quekelberghe (1995), Muck-Weyman (1997), hanno scoperto come stati d’ansia o di stress provochino una capacità di termoregolazione inferiore rispetto alla media.

Nella pratica, se io vivo uno stato ansioso o agitato, avrò bisogno di molto più tempo per termoregolarmi e quindi rispondere a una forte sensazione di caldo.

Ecco che, di conseguenza, suderò molto di più, il respiro sarà più corto e frequente, mi sentirò più fiacco, e così via.

L’importanza del dialogo interno

Ognuno di noi vorrebbe evitare di trasformarsi in un bagno di sudore, di rischiare di svenire sotto il sole e di sentirsi stanco e spossato.

Iniziamo dunque a gestire al meglio il nostro dialogo interno.

Ripetersi, costantemente, frasi del tipo: “Mamma mia che caldo”, “che caldo, sto tutto sudato”, “non ce la faccio più”, e frasi simili tra loro, altro effetto non fa che comunicare al nostro cervello che “fa caldo” e quindi aumentare la temperatura percepita.

Se fuori ci sono, ad esempio, 32 gradi, io ne percepirò 34. Non una grande idea, vero?

L’importanza del rilassamento

Quando siamo particolarmente rilassati, con la mente libera da pensieri, magari stesi su di un lettino al mare, riusciamo meglio a resistere anche ad alte temperature esterne.

Secondo gli studi di Piedmont, una persona, in media, impiega circa 830 secondi, ovvero 13,8 minuti, per termoregolare il proprio corpo a fronte di una temperatura cutanea percepita di 32 gradi, facendo sì che, dopo tale lasso di tempo, la temperatura percepita sia di 27 gradi.

In stato di autoipnosi e di meditazione, invece, un soggetto impiegherà solo 335 secondi, ovvero 5 minuti e mezzo, per ottenere lo stesso risultato.

La componente psicologica, come dimostrato, ricopre un ruolo fondamentale nella nostra termoregolazione.

Riflessioni

Che fuori ci siano temperature superiori ai 30 gradi, nessuno può farci niente. Allora, perché lamentarci e peggiorare le cose?

Che in estate faccia caldo, c’è da aspettarselo. Alcuni, invece, lo vivono come un imprevisto e un’ingiustizia!

Non abbiamo la bacchetta magica né per far piovere, né per far scendere il termometro di 10 gradi.

Possiamo, però, usare le capacità della nostra mente!

Alleniamoci, quindi, a gestire al meglio il nostro dialogo interno, dirottandolo verso altri pensieri e non sul caldo, e iniziamo a svolgere esercizi di rilassamento emotivo e fisico, attraverso la meditazione e l’autoipnosi.

Non sai come fare o sei curioso/a? Contattami.

© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari

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