In una storia Zen, Buddha ci insegna come affrontare, al meglio, i problemi della vita.
A un certo punto della sua vita, Buddha si fermò per qualche tempo in un villaggio. Tutti volevano parlare con il grande saggio e ottenere da lui consigli illuminanti.
Un giorno andò da lui un contadino, con espressione afflitta e preoccupata. Quando arrivò al cospetto di Buddha, iniziò a elencare tutto ciò che non andava nella sua vita, elencando tutti i suoi problemi: il maltempo che gli rovinava i raccolti, sua moglie troppo critica nei suoi confronti, i suoi figli che non gli mostravano alcuna gratitudine, la maleducazione dei vicini, la povertà, e così via.
Dopo aver terminato la lunga lista di lamentele, il contadino chiese a Buddha una soluzione, un modo per risolvere tutte le sue disgrazie.
“Non posso aiutarti”, rispose però il Buddha. “Ogni essere umano ha tanti problemi, centinaia di problemi. Così è la vita e io non posso farci niente. E sappi che anche se lavori duramente e riesci a risolverne alcuni, non riuscirai mai a risolverli tutti“.
L’uomo, risentito, iniziò a protestare: “Ma allora a cosa servono i suoi insegnamenti di cui tutti parlano?”
Buddha rispose così: “Forse i miei insegnamenti non serviranno per risolvere i tuoi problemi ma potrebbero servirti a risolvere quello più grande tutti“.
“E quale sarebbe?”
“Il più grande problema della tua vita è che non vuoi accettare il fatto che avrai sempre problemi e che non esiste un’esistenza che ne sia priva“.
I problemi nella vita ci saranno sempre, non possiamo farci molto. Alcuni di essi possiamo risolverli ma per altri, invece, non possiamo fare nulla. L’unica vera cosa su cui abbiamo il controllo siamo noi stessi.
Possiamo quindi decidere di rassegnarci e lamentarci continuamente oppure possiamo prendere atto che la vita presenterà sempre delle difficoltà e che la differenza tra una persona felice e una infelice è proprio la predisposizione dell’animo.