Nella nuova Manovra economica 2022 era previsto un “Bonus Psicologo” da utilizzare per usufruire dei servizi di un professionista, ma la proposta è stata bocciata. Vediamo insieme se c’è ancora speranza.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
Il 22 dicembre 2021 avevo pubblicato un articolo nel quale presentavo, in maniera a dir poco speranzosa, il “Bonus Psicologo”, ovvero un fondo destinato ai cittadini che poteva essere utilizzato per usufruire dei servizi di un professionista psicologo privato.
Il Governo ha purtroppo deciso di bocciare tale proposta e di non inserirla nella Manovra economica per l’anno 2022.
Nello specifico, ciò che si chiedeva era l’istituzione di un fondo da 50 milioni di euro che avrebbe permesso la possibilità di accedere a due bonus, uno iniziale da 150 euro una tantum slegato dall’Isee e uno più consistente e progressivo: 1.600 euro annui per Isee da 0 a 15.000, 800 euro annui per Isee da 15.000 a 50.000 e 400 euro annui per Isee da 50.000 a 90.000.
La petizione lanciata dagli psicologi
Sul sito change.org è stata lanciata una petizione (che ha raggiunto quota 200.000 firme alla data odierna), con l’obiettivo di chiedere al Governo di far rientrare tale Bonus in una nuova Manovra economica, magari nel “decreto milleproroghe”.
L’importanza del Bonus Psicologo
Tra restrizioni, lockdown, chiusura delle scuole o lezioni in dad, perdita o riduzione del lavoro, è aumentato a dismisura il disagio psichico. Un malessere sempre più diffuso, che sta colpendo duramente anche bambini e ragazzi.
Alcuni numeri: dal Bambino Gesù di Roma fanno sapere che all’ospedale pediatrico i casi di suicidio, tentato e autolesionismo sono aumentati del 30%. Mentre una rilevazione di Save the Children, intervistando 1.000 docenti di scuole primarie e secondarie, rileva dall’inizio del dramma Covid almeno 1 bambino su 4 è affetto da problemi psicologici. Nel 2021, infine (dati dell’Istituto Piepoli) il 27,5% dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche. Mentre il 21% è stato costretto a interromperlo.
Ecco perché è di fondamentale importanza aiutare i cittadini e le famiglie bisognose anche da un punto di vista assistenzialistico-psicologico. La salute mentale è un diritto di tutti ed è primaria assieme a quella fisica.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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