Ci sono periodi della vita in cui sembra che vada tutto male: ci sentiamo sfortunati, falliti, demotivati. Scopriamo insieme il Bias della Negatività.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
In alcuni momenti della nostra vita sembra che tutto ci vada male: coincidenze sfortunate, notizie negative impreviste, eventi esterni catastrofici e così via.
Ad esempio, può capitare che, nello stesso giorno, scopriamo che abbiamo dimenticato un oggetto importante a casa e dobbiamo tornare indietro a riprenderlo e, poco dopo, tamponiamo l’auto che ci sta davanti perché non freniamo in tempo. Allora imprechiamo, dando la colpa alla “sfiga” che si accanisce contro di noi.
Ma come mai accade? E’ tutto frutto della sfortuna? Oppure c’è una spiegazione psicologica?
Scopriamo insieme il Bias della Negatività.
Gli imprevisti fanno parte della vita…
Nella nostra vita, volente o nolente, accadono degli imprevisti. E’ impossibile controllare tutto ed esistono degli eventi al di fuori del nostro controllo.
Quando questo succede tendiamo a pensare che ci sia qualche “disegno del destino”, qualche “forza invisibile” che sta complottando contro di noi.
In realtà, è tutto frutto di una indecifrabile casualità: l’universo non ha il suo dito puntato su di noi, state tranquilli. Per l’universo siamo esseri microscopici.
Il Bias della Negatività: concentrarsi sul negativo… attirandone ancora!
Quando capita un imprevisto, la nostra mente ha la tendenza a concentrarsi su di esso. Focalizziamo tutta la nostra attenzione su quello che ci è accaduto, alimentando pensieri negativi e convinzioni limitanti del tipo “capitano tutte a me”, “sono sfortunato” e così via.
Questa dinamica, altro non fa che distogliere il focus su quello che stiamo facendo nel qui ed ora.
Siamo quindi più distratti e meno inclini a prevenire eventuali altri pericoli.
Tornando all’esempio iniziale: se dimenticassimo a casa qualcosa e ci ritrovassimo costretti a tornare indietro per prenderlo, potremmo concentrare tutta la nostra attenzione su questo imprevisto negativo, perdendo di vista la strada e l’auto che, davanti a noi, frena all’improvviso, tamponandola.
Sfortuna? Certo che no. Siamo stati noi distratti, perché troppo presi dai nostri pensieri negativi.
Bias della Negatività a 360 gradi
Il Bias della Negatività rischia di divenire un vero e proprio atteggiamento mentale, che si applica alla nostra vita a 360 gradi.
Quindi, non solo collegato a un singolo evento, ma all’intera esistenza.
Se ci convinciamo che “va tutto male” o che “siamo sfigati”, altro non faremo che attirare, senza accorgercene, altri imprevisti negativi, continuando a dare la colpa alla sfortuna, quando invece una buona responsabilità ce l’ha proprio la nostra predisposizione mentale.
Come smontare il Bias della Negatività?
Impariamo a dire a noi stessi che, nel 99% dei casi, due o più eventi negativi non hanno alcun collegamento tra di loro.
Se un giorno dovessi ricevere una multa per divieto di sosta e un altro giorno dovesse cadermi il cellulare dalla mano e rompersi lo schermo, questi due imprevisti non sarebbero frutto di un piano diabolico ma sarebbero semplice casualità, due accadimenti indipendenti l’uno dall’altro.
Pensiamo, al contrario, che la prossima volta possiamo stare più attenti, controllando meglio i cartelli stradali che indicano un divieto o evitando di prendere lo smartphone in situazioni precarie.
La responsabilità di un imprevisto, molto spesso, è nostra.
E, quando capita, è inutile focalizzare su di esso la nostra attenzione: poniamo l’accento sulle soluzioni, evitando vittimismi che rischiano di farci cadere in altre trappole e attirare altre negavità.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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