Scopriamo insieme in cosa consiste l’aviofobia, ovvero la paura di volare e, in genere, di salire su un aereo.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
L’aviofobia o aerofobia, in inglese Fear of Fliyng (FOF), è una delle fobie più diffuse: secondo moltissime ricerche, almeno un soggetto su tre ne soffre e circa il 10% della popolazione ha confessato di non aver mai preso l’aereo proprio a causa della paura.
Essa si manifesta con pensieri negativi (paura di morire, immagini catastrofiche ecc.) e sintomi fisici (tachicardia, sudorazione eccessiva, mancanza d’aria ecc.), sia durante la fase di decollo, di volo, di atterraggio, sia alla sola idea di dover prendere un aereo.
A ciò si aggiunge la sensazione di trovarsi in una situazione di pericolo imminente e incontrollabile, con totale assenza di “vie di fuga”.
Un ulteriore elemento di disagio, comune in chi già soffre di panico, è il timore di avere una crisi in volo con conseguente “brutta figura” davanti agli altri passeggeri, aggiungendo dunque imbarazzo e senso di inadeguatezza.
Le cause dell’aviofobia
L’aviofobia è una delle fobie più comuni. Essa può strutturarsi a causa di un trauma diretto vissuto dalla persona (es. aver esperito un volo turbolento), di un trauma indiretto (aver visto qualcuno sentirsi male in aereo), di un trauma acquisito (aver letto o visto una notizia di un incidente aereo, aver ascoltato il racconto di qualcun altro).
Il trauma acquisito è il più comune: infatti, non sempre è necessaria la presenza di un evento negativo vissuto personalmente, ma molto spesso è sufficiente la semplice idea di volare a spaventarci. Volare è un concetto che da sempre attira e terrorizza nello stesso tempo.
Il “controsenso” dell’aviofobia
L’aereo è considerato, all’unanimità, come il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto. Infatti, le possibilità di morire sono 1 su 11 milioni. Perdere la vita a causa di un incidente stradale, invece, è 50 volte più probabile, eppure molte persone guidano l’auto come se niente fosse, senza fobia, e hanno però il terrore di volare.
Il 10% della popolazione, difatti, non ha mai preso un aereo nonostante non abbia mai avuto esperienze negative in tal senso.
Comorbidità con altre difficoltà psicologiche
L’aviofobia può svilupparsi in quei soggetti che già soffrono di altre difficoltà psicologiche, come disturbi d’ansia, attacchi di panico, ansia generalizzata o altre fobie, soprattutto la claustrofobia, ovvero la paura degli spazi chiusi.
Aviofobia e psicoterapia
Superare l’aviofobia è possibile! In primis, è consigliato rivolgersi a un professionista psicoterapeuta che sappia consigliarci tecniche di rilassamento e gestione dei pensieri negativi, utili per affrontare al meglio il viaggio in aereo.
Il lavoro psicoterapeutico, inoltre, sarà necessario per comprendere se ci siano dei traumi così da elaborarli e superarli.
Nei casi più gravi, è possibile assumere dei tranquillanti, sia di origine naturale sia prescritti da un medico.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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