Il Capodanno rappresenta, per molte persone, un momento di ansie e di paure, principalmente per il futuro e a causa dei bilanci dell’anno passato.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
La fine dell’anno rappresenta, per tante persone, un momento nel quale inconsciamente si fanno i bilanci dell’anno passato, le paure per il futuro che verrà fanno capolino nella mente e, tutto questo, comporta un aumento del malessere psicologico, causando ansie, timori, esacerbarsi di insicurezze e, in alcuni casi, anche attacchi di panico.
I bilanci di fine anno
In questo periodo dell’anno, è più che naturale fermarsi un attimo e fare i bilanci dell’anno appena passato: si valutano i progetti, gli obiettivi raggiunti, com’è andato il lavoro, l’università, la scuola, la qualità di una relazione amorosa, delle amicizie e così via.
Molto spesso, purtroppo, la tendenza è quella di concentrarsi sui cosiddetti fallimenti, ovvero porre l’attenzione solo su ciò che non si è riusciti a raggiungere: un esame andato male, un concorso non superato, una relazione finita e così via. Tutto questo, come intuibile, comporta solo ansia e ulteriore malessere psicologico.
Le aspettative per il futuro
Capodanno è sinonimo di anno nuovo: si riparte, si volta pagina, si lascia andare il vecchio per concentrarsi su ciò che verrà.
È quindi più che naturale, per alcuni, che questo periodo sia carico di aspettative, personali ma anche frutto di pressioni lavorative o familiari.
Se vissute in maniera sbagliata, rischiano di aggravare la paura per il futuro, già istintivamente presente in ogni persona.
La paura dell’ignoto
Altre persone temono l’ignoto, la paura di non conoscere ciò che il futuro ha in serbo per loro. Questa sensazione è comune in tutti coloro che sono spesso abituati al controllo, alla perfezione, che hanno bisogno di programmare ogni dettaglio. Non sempre, però, questo è possibile. Alcuni anni, magari per specifici motivi, non per forza negativi, sono imprevedibili e non permettono un’adeguata pianificazione.
La natura umana, del resto, ci porta a ricercare sicurezza e stabilità: quando ciò non accade, potrebbero sopraggiungere ansie e paure.
Ansia da Capodanno: è una patologia?
L’ansia da Capodanno non è una vera e propria patologia, ma un momento temporaneo di malessere psicologico, fortunatamente passeggero.
Può capitare, però, che la sofferenza emotiva sia vissuta in maniera gravosa e/o che si prolunghi per molto tempo. Se accade ciò, è più che consigliato cogliere questi campanelli di allarme e chiedersi come mai stia accadendo. Ecco alcune utili domande da porsi:
- Quali pensieri negativi mi affollano la mente?
- Quali sono le paure più grandi che sto vivendo?
- Vivo in un costante stato di allerta?
- Vivo male le pressioni e le aspettative personali o familiari?
- Ho paura dell’ignoto?
- Ho ansia e attacchi di panico?
Se la situazione diventa ingestibile, molto meglio chiedere aiuto, magari a uno psicologo, che può aiutarci a far luce sui nostri pensieri negativi e a gestire al meglio il malessere emotivo.
Il consiglio dello psicologo
Cosa fare per superare l’ansia del Capodanno? Vediamo insieme qualche consiglio:
- Analizziamo le paure: le paure che stiamo vivendo sono realistiche o sono catastrofiche e ingrandite? Fermiamoci quindi un attimo a riflettere: ciò che mi spaventa potrebbe davvero realizzarsi o è frutto di un timore inconscio, di difficile attuazione?
- È giusto fare dei bilanci, ma non clemenza: è più che giusto fare il bilancio dell’anno passato ma ricordiamoci di porre l’attenzione non solo su ciò che non siamo riusciti a raggiungere ma anche sui traguardi! Diciamo a noi stessi che i “fallimenti” in realtà sono solo opportunità aggiuntive per poter far meglio la volta successiva;
- Obiettivi sì, ma raggiungibili: prefiguriamoci degli obiettivi raggiungibili e alla nostra portata, sotto la nostra responsabilità e il meno possibile condizionati da scelte o azioni di altre persone, che per loro natura sono imprevedibili;
- Decidiamo un piano B: piano B non vuol dire essere da meno o aver fallito; talvolta la vita ci vieta certe strade solo perché non adatte a noi, non perché non siamo capaci: decidiamo quindi un piano B, che ci piaccia e ci soddisfi in ogni caso;
- Suddividiamo un obiettivo in micro obiettivi: è più che consigliato suddividere un nostro obiettivo in tanti piccoli traguardi. Un esempio: se sei uno studente universitario, potrai avere come obiettivo l’esame, ma come micro obiettivo lo studio di un capitolo del libro. Questo rende il percorso di avvicinamento più graduale e leggero e, soprattutto, più soddisfacente;
- Pratichiamo meditazione e attività sportiva all’aperto: prendiamoci cura anche di noi stessi, ricordiamoci che siamo un organismo nel quale mente-corpo sono altamente connessi. Bisogna nutrire entrambe queste parti, magari con attività meditative o autoipnosi e con attività sportiva, meglio se all’aperto (anche una passeggiata va benissimo!).
Vivi l’ansia del Capodanno o vuoi lavorare su questi punti? Contattami.
© A cura di Dott. Marco Magliozzi – Psicologo Bari
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